Morta la giornalista Simona Petaccia. In tantissimi ai funerali oggi a Chieti
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Un paio di scarpette rosse sulla bara e l'abbraccio affettuoso che in tanti hanno voluto tributarle . Se ne va così, a 47 anni, Simona Petaccia, giornalista, di Chieti, che è morta ieri, all'alba, in ospedale. Nel pomeriggio di oggi i funerali a Chieti, nella chiesa della Santissima Trinità.

"Forte, intelligente e decisa a vivere la sua esistenza superando tutti gli ostacoli": così la descrive il parroco, don Claudio Pellegrini, raccontando il giorno in cui l'ha conosciuta. Era a casa di lei, per una benedizione. "Mi ha raccontato che era nata così, ma che aveva fatto della fragilità la propria forza". "Lei è più normale di me", ho pensato. Simona Petaccia è stata fondatrice della onlus Diritti Diretti, che si occupa di disabilità e dei più deboli e che l'ha portata, con la sua carrozzella, in giro per l'Italia. Per il suo operato aveva ricevuto diversi premi, anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

"Giornalista di grande sensibilità e competenza professionali, ha ricoperto importanti ruoli regionali e nazionali nel mondo della comunicazione - scrive in una nota l'Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo, esprimendo cordoglio alla famiglia -. Di recente aveva partecipato come relatrice al Meet Lucca Tourism". Si presentava così sul sito personale: "Il mio lavoro consiste nel far comprendere che progettazione universale significa qualità e sviluppo socio-economico per la comunità e l'imprenditoria, non solidarietà verso i disabili o semplicemente un obbligo di legge. Attraverso la mia attività, accelero quindi il processo che conduce verso città accoglienti per i cittadini che le abitano e per i turisti che le visitano, indipendentemente da età, condizioni di salute, particolari scelte, allergie o intolleranze alimentari".

Anche il Sindacato giornalisti abruzzesi "si stringe con affetto alla famiglia. Perdiamo una collega brava e preziosa - dice -, di cui conserveremo sempre un affettuoso ricordo". E il sindaco di Fossacesia ed ex presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, ricorda: "Non era solo per me una collega giornalista, ma una persona speciale. Nella mia esperienza di presidente della Provincia di Chieti ho condiviso con Simona iniziative legate alle sue attività con la onlus Diritti Diretti e l’ho ammirata e stimata per la sua determinazione e il coraggio che metteva nelle sue battaglie per superare quelle barriere, soprattutto culturali, che purtroppo rappresentano ancora oggi un grande limite. Simona lottava e non si poteva rimanere insensibili al suo coraggio, alla forza che quotidianamente imprimeva alle sue giuste iniziative. Abbiamo perso una brava giornalista, ma anche una donna come poche. Ciao Simona, grazie davvero per la tua generosa sensibilità e per quello che ci hai insegnato". 

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