Ex detenuto spara e ammazza l'ex moglie: femminicidio a Lettomanoppello. Rischia di colpire anche il nipotino
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Il dramma si è consumato per strada, a Lettomanoppello, in provincia di Pescara, tra gli guardi attoniti dei passanti. Intorno alle 18.30, un uomo di 69 anni, Antonio Mancini (nella foto), ex detenuto e residente nel paese, ha ucciso a colpi di pistola l’ex moglie, Cleria Mancini, 65 anni, sarta alla Mds Confezioni di Scafa. Lei era molto conosciuta in paese. L’omicidio è avvenuto in pieno centro, dinanzi ad alcune abitazioni. La donna è morta sul colpo, raggiunta da almeno un proiettile. I due erano separati da anni.

Subito dopo l'assassinio, lui è sparito a bordo della sua auto, facendo perdere le proprie tracce. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 con un’ambulanza, ma ogni tentativo di rianimare la vittima è stato vano.

La fuga di Mancini, pluripregiudicato, è durata poco più di un’ora. E' stato infatti rintracciato e arrestato a Turrivalignani (Pe), a pochi chilometri di distanza, dove era entrato in un locale pubblico, in un bar. Poi, uscito, avrebbe continuato a sparare, anche contro un’auto parcheggiata e poi si sarebbe seduto a terra, fino al fermo dei militari.

L’arma utilizzata, una semiautomatica, risulterebbe rubata nel 2011 a un agente della polizia penitenziaria. I carabinieri stanno svolgendo accertamenti per capire come l’uomo ne sia entrato in possesso. L’area dove è avvenuto il delitto è stata transennata per i rilievi da parte del Nucleo investigativo dell’Arma, che ha effettuato i sequestri e raccolto i bossoli.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Pescara, dovranno chiarire il movente.

Sul posto, oltre ai carabinieri della Compagnia di Scafa, sono intervenuti anche i militari del Reparto operativo. La salma è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale di Pescara, a disposizione della magistratura, che dovrà disporre l’autopsia.

Mancini, dopo il fermo, è stato condotto in caserma per gli interrogatori di rito.

"E' una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità, un episodio che prima di essere archiviato con etichette preconfezionate va indagato e approfondito". Così, in una nota, il sindaco di Lettomanoppello, Simone D’Alfonso, e l’assessore alle Politiche Sociali, Luciana Conte. "Oggi, nel nostro territorio, è morta una donna. A sparare è stato un uomo dal quale si era separata da tempo, un uomo che non si è limitato a sparare contro la sua ex donna, ma che ha in realtà esploso proiettili all’impazzata, a raffica, rischiando anche di colpire il nipotino di appena 12 anni. Un uomo che raggiunto un bar a Turrivalignani ha continuato a esplodere colpi contro la piazza, all’esterno.
Saranno sicuramente le indagini dell’autorità inquirente a fare piena luce su un dramma che ha sconvolto un territorio che oggi si stringe al dolore di tutti i familiari, travolti da un fatto più grande di tutti noi. Ma la prima sensazione che traspare a una lettura esterna della vicenda è che quanto accaduto affondi le radici in un disagio diverso dal semplice presunto violento contrasto tra ex coniugi, ma piuttosto in una difficoltà personale che oggi per puro caso ha individuato il proprio capro espiatorio su una donna che aveva condiviso parte della propria esistenza con quello che oggi si è trasformato nel suo omicida. Ed è su quel disagio che la nostra comunità e tutte le Istituzioni devono ulteriormente rafforzare la propria presenza e azione, per supportare le famiglie che si trovano ad affrontare ostacoli sanitari che possono deteriorare sino a scompensi drammatici. Lettomanoppello saprà esprimere la propria reattività di fronte a un caso di cronaca fortunatamente isolato e al quale sapremo dare la giusta interpretazione".  09 ott. 2025

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