Coronavirus. In Abruzzo 594 nuovi casi e 10 morti. Pescara e Lanciano le città con più contagi

Numeri del contagio in salita in Abruzzo. Sono 594 i nuovi casi di coronavirus accertati nelle ultime ore. Sono emersi dall'analisi di 5.828 tamponi: è risultato positivo il 10,19% dei campioni.

Si registrano altri dieci morti, che fanno salire il bilancio a 1.689. La maggior parte dei casi, oltre il 73% del totale, riguarda ancora una volta le province di Pescara e Chieti, dove dilaga la variante inglese. Le due aree sono al momento in zona rossa per effetto di un'ordinanza regionale che scadrà domenica ma che quasi certamente sarà prorogata.

I nuovi positivi hanno età compresa tra sette mesi e 102 anni. Quelli con meno di 19 anni sono 101, di cui 8 in provincia dell'Aquila, 41 in provincia di Pescara, 33 in provincia di Chieti e 19 in provincia di Teramo. I dieci decessi, uno dei quali relativo ai giorni scorsi e comunicato solo oggi dalla Asl competente, riguardano persone di età compresa tra 56 e 96 anni: tre in provincia di Chieti, quattro in provincia di Teramo, due in provincia dell'Aquila e una residente fuori regione. I più recenti sono un 88enne di Chieti, un 72enne di Avezzano, un 81enne di Pacentro, un 56enne di Francavilla, un 65enne di Gessopalena, un 87enne di Teramo, un 88enne di Atri, un 73enne di Montorio al Vomano.

I centri con più nuovi casi sono Pescara (70), Lanciano (34), Montesilvano (29), Chieti (24), Città Sant'Angelo (22) e San Giovanni Teatino (20).

A livello provinciale, gli incrementi più consistenti si registrano nel Pescarese (+234) e nel Chietino (+201). Poi ci sono il Teramano (+92) e l'Aquilano (+63). Gli attualmente positivi sono 12.731 (+97): 614 pazienti (+5) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva e 74 (-4, con 4 nuovi ricoveri) sono in terapia intensiva. Gli altri 12.043 (+95) sono in isolamento domiciliare. I guariti sono 39.125 (+487). Nelle ultime ore sono stati eseguiti anche 3.101 test antigenici.

Intanto l'Istituto Spallanzani di Roma rende noto che il virus isolato su un paziente di Avezzano (L'Aquila) colpito da Covid-19 non è riconducibile alla variante sudafricana, ma alla più diffusa variante inglese. L'uomo era rientrato nei giorni scorsi dall'Umbria, dove si trovava per lavoro. 26 feb. 2021

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