Coronavirus. Guardiagrele. 'Tempi dei risultati dei test? Un'incognita'. E parte l'esposto alla Procura

Un esposto alla Procura di Chieti dopo che non ha avuto alcuna risposta nè alla diffida inviata a Regione ed Asl il 13 aprile nè all'ordinanza con la quale chiedeva che venissero rilasciati in 24 ore i risultati dei tamponi già eseguiti e che venissero fatti a tutto il personale e a tutti i pazienti del presidio ospedaliero di Guardiagrele.

Lo ha presentato il sindaco di Guardiagrele, Simone dal Pozzo. "Ho provato in tutti i modi ad interloquire con Regione Abruzzo e Asl, ma in cambio ho avuto solo silenzio - afferma il primo cittadino -. Mi trovo costretto in una battaglia assurda per ottenere risposta in tempi 'normali' alla richiesta di conoscere gli esiti dei tamponi somministrati a parte del personale del nostro presidio. In altre parti d'Italia si hanno questo tipo di responsi, visto il personale fortemente a rischio, in 4 ore. Noi aspettiamo da ormai 7 giorni. Penso sia necessario e doveroso nella mia veste istituzionale battermi per la salvaguardia del nostro ospedale e di tutta la cittadinanza".

Il sindaco si dice preoccupato e arrabbiato. "Di fronte a un problema così serio e al timore di conseguenze pericolose - aggiunge - ho ricevuto una lettera del Distretto che può solo dirmi di avere sollecitato e svolto attività di sanificazione e divisione del personale, una telefonata della Regione che mi dice che poco si può fare visto che mancano i kit per i tamponi e una chiamata della direzione Asl che non può darmi nessuna rassicurazione. Per il resto nessun riscontro. C'è stato il tempo per un comunicato stampa dell'assessore regionale Mauro Febbo - conclude Dal Pozzo - che mi accusa di non fare nulla e di pubblicare editti, quando invece dovrebbe occuparsi di fare atti e, magari, dare risposte a chi, come me e come ogni altro sindaco, è sul campo ogni giorno a raccogliere preoccupazioni e a trovare ogni mezzo per risolvere i problemi e a sollecitare le risposte da chi deve darle". 

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