Gravi violazioni sono state riscontrate, dai carabinieri del Nas di Pescara, in quattro centri anziani, uno nel Pescarese, uno del Teramano e due nel Chietino.
I militari, nel periodo delle festività di Natale, hanno ispezionato, in Abruzzo, cinque istituti sociosanitari e tre socioassistenziali in cui, nella seconda ondata della pandemia, si sono sviluppati focolai di Covid-19. In particolare, i gestori, stando agli accertamenti, sarebbero responsabili di aver lasciato a se stessi, in stato di abbandono, ospiti bisognosi di assistenza e di aver favorito il contagio, determinando il decesso di diversi anziani, che peraltro erano, nei centri, in numero superiore a quello consentito.
In una delle strutture è stata rilevata l'omessa comunicazione alla Asl di casi di positività al test per il coronavirus, che avrebbe ulteriormente contribuito all'estensione del'infezione a tutti i venti ospiti presenti e ad otto dipendenti su dodici.
In alcuni casi c'è anche la mancata individuazione di percorsi e aree dedicate, nemmeno programmate le operazioni di pulizia e sanificazione. I responsabili delle quattro strutture in cui sono state rilevate irregolarità sono stati segnalati all'autorità giudiziaria. Le ispezioni, andate avanti fino a ieri, rientravano nell'ambito di una serie di controlli disposti in tutta Italia, con l’obiettivo di assicurare la corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a tutela delle persone indifese.
Passate al setaccio 1.848 strutture, quali Rsa e di lungodegenza, case di riposo, comunità alloggio: rilevate irregolarità in 281 di esse, pari al 15% dei posti in cui ci sono stati i blitz. Complessivamente, le verifiche hanno portato alla contestazione di 109 violazioni penali e 373 amministrative, con l’applicazione di sanzioni per un valore di 111 mila euro. 07 genn. 2021
@RIPRODUZIONE VIETATA