Coronavirus. In Abruzzo effettuati 85 test, 3 i casi acclarati. Gaffe della Protezione civile
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 Sono 85, dall’inizio dell’emergenza ad oggi, i test per il Covid 19, eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della salute della Regione.

Di questi 72 sono risultati negativi, 5 positivi, mentre 6 sono ancora in corso. Altri 2 tamponi non sono stati processati, perché legati a un paziente nel frattempo già risultato negativo al contagio.
Dei 5 positivi, 3 sono stati confermati dalle controanalisi dell’Istituto Superiore di sanità, mentre per 2 si attende ancora il risultato.

Nel dettaglio, il numero maggiore di test è stato eseguito nella Asl di Pescara (43), seguita dalla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila (18), Teramo (14), Lanciano-Vasto-Chieti (10).

Erroneamente oggi la Protezione civile nazionale, nel consueto punto delle 18, ha attribuito all’Abruzzo sei casi, mentre nella realtà dei fatti sono tre (il bancario di Brugherio, uno speleologo di San Giovanni Teatino e una dottoressa tirocinante del nord tornata all’Aquila per l’esame di abilitazione), con due da confermare (moglie e figlio del bancario) e uno incerto (la figlia del bancario). 

E sono quattro i biologi (vedi foto) che da settimane - e negli ultimi sette giorni a ritmi ancora più sostenuti - lavorano senza sosta, spesso fino a notte, a caccia del Coronavirus. E' l'equipe che si occupa di analizzare i tamponi che, eseguiti sui casi sospetti in tutto l'Abruzzo, arrivano nel settore di Biologia molecolare del laboratorio dell'ospedale di Pescara, individuato quale centro di riferimento regionale per l'emergenza. Si tratta di Carlo Crescenzi, Sabina D'Ettorre, Paolo De Cono e Rita Orrù: ogni giorno, coordinati dal dirigente medico Anna Pelatti, concluso il lavoro ordinario, si dedicano al Coronavirus.

Gli esami in questione vengono eseguiti in un'area, a pressione negativa, con livello di biosicurezza BL3 (il massimo è BL4). E' qui che quotidianamente confluiscono i tamponi eseguiti in tutta la regione. Su ogni campione vengono effettuati in parallelo due test analoghi, ma con kit di produttori diversi, con l'obiettivo di avere la certezza del risultato. In caso di positività, come da protocollo, risultati e campione vengono inviati all'Istituto Superiore di sanità per la conferma.

Tra preparazione degli strumenti e dei dispositivi di protezione - gli operatori lavorano in assoluta sicurezza - e analisi vere e proprie, ogni test richiede circa cinque ore.

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