Come difendersi da truffe on line e raggiri quotidiani: consigli da carabinieri e Bcc Abruzzi e Molise
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Sms ingannevoli, email finte, messaggini di Whatsapp fasulli.

Durante la rassegna Val di Sangro Expo, ad Atessa (Ch), l’incontro "Io non ci casco" ha offerto  strumenti concreti per difendersi dalle truffe più comuni. L’iniziativa, organizzata dalla BCC Abruzzi e Molise in collaborazione con la Compagnia carabinieri di Atessa, ha suscitato grande interesse.

Sul fronte delle frodi digitali e dei messaggi truffa, a spiegare modalità e precauzioni è stato Fabrizio Di Marco, direttore generale della BCC . "I messaggi di phishing o smishing cercano di ingannare l’utente spingendolo a cliccare su link malevoli, che sembrano provenire da Poste Italiane o da banche", ha puntualizzato. "Questi link portano a siti fasulli che richiedono credenziali bancarie, bonifici o numeri di carte, che finiscono nelle mani dei truffatori".

Tra i messaggi più frequenti, ha fatto presente Di Marco, ci sono esempi come: "Abbiamo rilevato un accesso anomalo al tuo conto, clicca qui per verificare"; "Il tuo account è stato bloccato per sicurezza, aggiorna i dati immediatamente", "Attivazione del tuo conto online su due dispositivi diversi, conferma i tuoi codici" ecc... Decine gli esempi portati. "Loro fanno generalmente leva sulle nostre paure". Che fare, allora? 

Di Marco ha consigliato di "respirare" e di ragionare invece di farsi prendere dal panico e pagare immediatamente, di non cliccare mai sui link, di verificare direttamente i siti ufficiali, di contattare la propria banca o Poste per conferma e cestinare i messaggi sospetti.

L’incontro ha avuto un momento istituzionale con i saluti di Marianna Apilongo, consigliere provinciale, e di Vincenzo Pachioli, presidente della BCC Abruzzi e Molise. 

A illustrare le truffe più diffuse in Italia è stato il capitano Francesco Giovine, comandante della Compagnia di Atessa. "Quelle che colpiscono gli anziani sono purtroppo le più frequenti -, ha spiegato -. Tra le più comuni figurano le telefonate di inesistenti parenti in difficoltà e richieste di denaro da parte di finti carabinieri. Il capitano Giovine ha illustrato alcuni meccanismi tipici:- 

- finti appartenenti alle forze dell’ordine: il truffatore telefona fingendosi carabiniere, poliziotto o avvocato, informando la vittima che un familiare ha avuto un incidente. "Se non vuole che finisca in carcere deve pagare subito". Richiedono denaro o gioielli e un complice ritira a domicilio;

- finti rappresentanti e tecnici: il truffatore si presenta come dipendente di società forniture di servizi - luce, gas, Inps, Asl - o come  tecnico, con l’obiettivo di ottenere accesso all’abitazione e rubare;

-truffa sentimentale: la vittima viene conquistata e lusingata online tramite profili falsi e convinta a inviare denaro; 

- phishing e spoofing: email o chiamate che simulano comunicazioni ufficiali chiedono dati sensibili, spesso relativi a conti correnti o carte di pagamento.

Le regole fondamentali, ha sottolineato Giovine, sono diffidare, verificare e non fornire mai dati personali a sconosciuti, contattando sempre il numero di emergenza 112 in caso di dubbi.  22 sett. 2025

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