Ucciso dalla betoniera. Infortunio mortale sul lavoro, questo pomeriggio, a Torino di Sangro (Ch).
L'incidente, intorno alle 15, nel villaggio turistico "Miramare", lungo la statale 16, in località Lago Dragoni. Nel centro vacanze erano in corso interventi di sistemazione a terra di una nuova struttura abitativa, quando, all'improvviso, nel cantiere, durante una gettata di cemento, si è sganciato il braccio pompa della betoniera che gli operai stavano utilizzando.
Il braccio meccanico ha urtato e travolto, con violenza, Antonio Fabiano (nella foto). Un terribile colpo alla testa e l'uomo, 46 anni, nato nel luglio '78 in Svizzera e residente a Roccaspinalveti (Ch), non ha avuto scampo. E' stato ucciso in pochi istanti.
Inutile, quindi, ogni tentativo di soccorso. Sono stati i colleghi a dare l'allarme e a chiedere aiuto. Sul posto i carabinieri della stazione di San Vito e della compagnia di Ortona, i vigli del fuoco, i sanitari 118 e l'Ispettorato del lavoro e della Asl.
La salma, dopo i rilievi di legge, è stata trasferita all'obitorio di Chieti. La Procura di Vasto (Ch) ha aperto un'inchiesta. Il luogo dove si è consumato il dramma è sotto sequestro, come pure il mezzo meccanico.
Dolore del sindaco di Roccaspinalveti, Claudia Fiore: "Ho perso un carissimo amico, una persona buonissima e ben voluta da tutti”.
L'ennesima esistenza stroncata sul lavoro. "Non possiamo che unirci al cordoglio della famiglia del 46enne e pretendere che la sicurezza dicenti la priorità”, dice il capogruppo Pd in Regione, Silvio Paolucci, che aggiunge -. Con i suoi 17 morti sul lavoro del 2024, l’Abruzzo resta tra le regioni più colpite a livello nazionale. Indispensabile attivare gli strumenti per fare concretamente prevenzione, un’azione che attraverso il Comitato regionale prevenzione e sicurezza sul lavoro è fra le competenze della Regione, ma che abbiamo visto agire con lentezza negli ultimi anni".
Daniele Marinelli, segretario regionale, e Monia Pecorale, responsabile lavoro del Partito democratico Abruzzo: "Oggi - dicono - è toccato ad un operaio di 46 anni, finire nella lunga lista di chi ha perso la vita per compiere il proprio dovere. Tutto questo è inaccettabile: è necessaria una legislazione che tuteli maggiormente soprattutto chi è più esposto a possibili incidenti".
"Come ha giustamente affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’ottobre
scorso, - continuano - "la sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione costituzionale, è anzitutto una questione di dignità umana". Dunque si restituisca dignità a chi esercita una professione, qualsiasi professione: occorrono formazione, norme e controlli e tutele. In attesa che si faccia presto chiarezza sull’accaduto, ci stringiamo alla famiglia della vittima e ai suoi cari". 18 feb. 2025
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Hanno collaborato ANDREA FRANCO COLACIOPPO e ALESSANDRO DI MATTEO