Coronavirus. Chieti. 'Mia sorella morta a 53 anni. Era sanissima: entrata in ospedale a gennaio, ne è uscita in una bara'
"Mia sorella è morta per il Covid a 53 anni, si controllava regolarmente e l’ospedale per una banalità lo aveva visto una volta sola nella vita. E’ entrata in ospedale il 15 gennaio, ne è uscita dentro una bara chiara il 16 febbraio".

E' la testimonianza, straziante, sui social, del giornalista de "Il Messaggero", Paolo Di Sabatino, di Chieti, che racconta delle ultime settimane della sorella Emilia, uccisa dal coronavirus. La donna si è spenta ieri in Rianimazione. Non aveva nessun problema di salute, nessuna patologia. 

 "Io e lei - dice - non abbiamo mai pensato fosse un’influenza più forte del normale; del resto, se lo fosse stata, non si sarebbe trovata con un tubo in gola, in coma farmacologico, con questo "serpente" che ritmicamente si gonfia e si sgonfia per tenerti attaccato alla vita. Non si sarebbe sfiancata in cicli di pronazione a testa in giù sperando di tornare alla vita e ai sorrisi".

 "Noi - riferisce - parlavamo e cercavamo di agire con responsabilità". Lei che mi ha detto: "Non ci vediamo nemmeno a Natale, scusami, dobbiamo tutelare noi e gli altri". Lei che l’ultima volta che ha potuto dirmi qualcosa mi ha detto: "Grazie, ringrazia tutti". Non ce l'ha fatta. Ed ecco il doloroso addio del fratello. 

 "Le ho lasciato il vestito che preferiva, le scarpe del ballo che tanto amava, gli orecchini, la collana prediletta e lo scialle rosso per lei essenziale per questo corredo funebre, e ci scherzava nei primi giorni di ricovero, dandomi indicazioni, in un esorcismo laico mai riuscito".

Il pensiero ora corre "ai quasi 94.000 che ad oggi hanno dovuto pensare a uno scialle, a riprendere i sacchi sigillati dall’ospedale con i vestiti dentro, con il nome scritto sopra con un pennarello, come dei caduti di una guerra che trova sempre nuovi motivi di divisione. E' per questo che non è importante che questa sia la mia storia, è la storia di tantissimi. Tantissimi che chiedono solo l’uso della delicatezza, del rispetto, della gentilezza... Chiedo solo gentilezza, per mia sorella che era la mia roccia e il mio pilastro, da sempre. Chiedo gentilezza per tutti gli altri, lei è un numero, insieme agli altri quasi 94.000. Ma se ci si impegna, si può avere rispetto anche dei numeri. Solo questo chiedo".

I funerali si sono svolti oggi pomeriggio "con pochi presenti, sempre per tutelare la salute di tutti, per prevenire il rischio "focolai" che proprio in questo tipo di funzioni, sembra divertirsi alla grande. E il party, - continua Di Sabatino - qualora non ve ne foste accorti, è in pieno svolgimento, tra zona rossa, ospedale quasi pieno e le luci che non sono quelle di una discoteca ma delle sirene delle ambulanze...". 17 feb. 2021

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