Dal Bataclan di Parigi a Sant'Omero... Ritrovata in Abruzzo 'La ragazza velata' di Banksy rubata nel 2019
GUARDA LE FOTO

Era stata rubata il 26 gennaio 2019. L'avevano sottratta nella Parigi notturna. 

Una delle porte dell’uscita di sicurezza del Bataclan, sala spettacolo dove, il 13 novembre 2015, si è consumata una strage di matrice islamica, con 130 morti, era stata trasformata in un’opera d’arte raffigurante una ragazza velata. Inziativa volta a ricordare la ferocia di quell'attacco terroristico dell'Isis, una delle pagine nere vissute negli ultimi anni dalla Francia. Un lavoro realizzato dallo street artist Banksy, nel giugno 2018, utilizzando vernice bianca e stencil. Un anno e mezzo fa il furto. Ieri è stata ritrovata nelle campagne di Sant'Omero, in provincia di Teramo, nel sottotetto di un'abitazione.

Così si è conclusa l'operazione coordinata dalla Procura distrettuale della Repubblica di L'Aquila in collaborazione con la magistratura e la polizia criminale francese. Durante l'esecuzione di un decreto di perquisizione è venuta alla luce "La ragazza dolente". I carabinieri della compagnia di Alba Adriatica, insieme con i colleghi del Nucleo tutela Patrimonio culturale di Ancona e la Polizia giudiziaria di Parigi, hanno recuperato il dipinto, nascosto in un appartamento, nella disponibilità di un cittadino francese, G.P., residente a Tortoreto, che è stato denunciato per ricettazione.

"Non abbiamo elementi concreti sul perché era in Italia e in particolare in Abruzzo. Ciò che  conta è che abbiamo recuperato un'opera che è il ricordo di un evento tragico ma che è il simbolo della lotta al terrorismo non solo di una nazione ma del mondo intero", afferma il procuratore generale dell'Aquila, Michele Renzo, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nel tribunale dell'Aquila alla presenza dei vertici dei carabinieri e del maggiore Cristophe Cengig. Il procuratore ha sottolineato che al momento non ci sono provvedimenti restrittivi e che gli accertamenti vanno avanti per poter ricostruire l'intera vicenda. E ha parlato del movente economico, di affaristi senza scrupoli. 

"Nessuna magia, nessun colpo scenografico, questo risultato è figlio di una collaborazione internazionale, tra Francia e Italia – evidenzia  il sostituto procuratore David Mancini –  Siamo felici di aver restituito l’opera al mondo, perché al mondo era stata rubata".

 Esami tecnici, collegamenti telefonici, abitudini di vita, pedinamenti e intercetttazioni , fatte durante il lockdown per il coronavirus, hanno portato a un casolare abitato da una coppia cinese con i figli e il cui solaio, adibito a cantina, era nella disponibilità dell'uomo inquisito, loro conoscente. Le verifiche proseguono per capire quando e in che modo l'opera sia arrivata nella nostra regione, chi sia il destinatario, se il compito dell'uomo che lo custodiva sia stato solo di conservarlo o se invece sia un mediatore.

@RIPRODUZIONE VIETATA

totale visualizzazioni: 2491

Condividi l'Articolo