Apertura anno giudiziario. In Abruzzo 19mila procedimenti penali pendenti. Aumenta l'abbandono scolastico
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"In questa settimana, è caduto il quinto anniversario dei tragici fatti dell’Hotel di Rigopiano. Ferite inguaribili restano non solo nelle famiglie delle vittime, alla cui memoria ci inchiniamo, ma nell’intera comunità abruzzese e nazionale. Il processo che si occupa dei profili penalistici su quelle drammatiche circostanze, sta facendo regolarmente il suo corso anche se i tempi sono quelli resi necessari dall’estrema complessità nella ricostruzione dei fatti, con numero degli imputati e composizione di garanzia molto differenziate tra loro, dal gran numero di parti civili". 

Ha iniziato con questa sottolineatura, la sua relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 il presidente della Corte d’Appello de L’Aquila, Fabrizia Ida Francabandera, per allontanare critiche e dubbi sulla lentezza che alcuni, soprattutto i familiari delle 29 vittime del dramma, hanno sollevato, nei giorni scorsi, sulla lentezza del processo, che è ancora alla fase preliminare. "Mi è capitato di leggere – ha aggiunto - che gran parte del tempo è trascorso inutilmente, ma posso assicurare che massimo è stato fatto e tuttora c'è l’impegno del Tribunale di Pescara nel portare avanti, dopo la pausa imposta dal lockdown e in piena sicurezza sanitaria, il compito difficile che la Legge gli assegna: il rispetto delle garanzie della difesa e la legittima attesa delle vittime".

La presidente ha tracciato un bilancio sull’attività svolta nel 2021 (GUARDA IL VIDEO INTRGRALE), definito positivo sia nel campo della giustizia civile che penale. Nei tribunali - evidenzia la relazione - è proseguito il lieve calo delle nuove iscrizioni, da tempo registrato: sono stati infatti poco meno di 8.500 i nuovi procedimenti (oltre 9 mila lo scorso anno), di cui 8.000 nel settore monocratico e circa 500 nel settore collegiale, quest’ultimo con un preoccupante incremento del 25%, determinato anche dalle novità legislative in tema di reati cosiddetti di genere che stabiliscono la competenza del giudice collegiale in presenza di alcune aggravanti, novità certamente ispirate a ragioni di tutela delle vittime ma di pesante impatto sulla organizzazione del lavoro".

"Gli uffici, nonostante il rallentamento imposto dal rispetto delle norme emergenziali, sono riusciti a garantire un numero di definizioni (oltre 8.700) adeguato a fronteggiare la sopravvenienza e a evitare la formazione di nuovo arretrato, ma certamente non tale da aggredire il vecchio; pendono, infatti, quasi 19 mila procedimenti, di cui quasi mille nel settore collegiale, e ciò costituisce un peso che è difficile affrontare ed eliminare senza interventi di sistema. La sezione penale della Corte di appello si è largamente avvalsa, del 'rito cartolare', trattando con tale modalità circa l’80% dei procedimenti, in piena sicurezza ed evitando spostamenti e assembramenti. L’anno ha registrato un lieve aumento delle sopravvenienze, poco più di 2800 nuove iscrizioni, comunque inferiore alla media degli ultimi anni, cui ha corrisposto un aumento delle definizioni (poco superiore a 3 mila), di cui circa 500 sentenze dichiarative della prescrizione. La pendenza totale, tuttavia, supera di poco i 4.600 procedimenti, in flessione del 6% rispetto allo 5 scorso anno". 

Francabandera ha evidenziato il calo dei femminicidi, ma ha lanciato l’allarme sui fenomeni di violenza sulle donne che si consumano tra le mura domestiche: essi sono cresciuti per le restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria da coronavirus che ha costretto a lunghe permanenze in casa, ma anche per l’incertezza, la disoccupazione, precarietà economica del momento. "Purtroppo - ha rimarcato - le donne non denunciano, per paura, quanto subiscono e ciò è determinato da fattori che vanno dal tentantivo di conservare la pur precaria stabilità familiare, alla paura, nonostante oggi esse possano contare su strutture e organizzazioni che offrono aiuto e assistenza".

Un altro avvertimento lanciato dalla presidente riguarda i fenomeni violenti che vedono protagonisti i ragazzi. "Gli Uffici minorili - ha illustrato - evidenziano il tema del malessere adolescenziale esploso in tempi di pandemia e durante la limitazione di frequenza scolastica. Il malessere si evidenzia con aumento di fenomeni di autolesionismo e disturbi alimentari, soprattutto tra le ragazze. Si rileva, poi, l'abbandono scolastico, anche di appartenenti a ceti economico-sociali agiati, di ritiro sociale non transitorio e dipendenza dagli strumenti informatici, un aumento esponenziale di alcuni reati commessi da minorenni: violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, pedopornografia, revenge porn". 

Settore economia. "Insieme alle forze dell’ordine - ha esortato - dovremo vigilare per evitare reati quali corruzioni e frodi e che possibili interessi criminali si sviluppino dai finanziamenti che arriveranno dal Pnrr". Una pioggia di denaro e... "Un pericolo concreto a causa della mancanza di liquidità che c'è".

Un accenno non meno importante è stato fatto sulla situazione delle carceri. "In Abruzzo, al 30 giugno scorso, - ha affermato - la popolazione carceraria è scesa del 5 per cento, ma si deve insistere sugli strumenti rieducativi per favorire il reinserimento, sfruttando la collaborazione ad esempio che l’Università di Teramo offre attraverso corsi di laurea destinato ai detenuti. Il calo di presenze negli istituti penitenziari regionali lo si deve anche dall’applicazione delle misure alternative alla prigione, la cui applicazione è affidabile".

In conclusione, il punto sui tribunali minori - di Lanciano, Sulmona, Avezzano e Vasto - che s’avviano alla soppressione e all'accorpamento con quelli di Chieti, L’Aquila e Teramo.

"E’ una minaccia incombente - ha dichiarato - salvo colpi di scena dell’ultima ora. Il ministero, finora, nonostante le richieste d’incontro avanzata dagli Ordini forensi dei Tribunali, non ha dato risposte e questo sta determinando un clima di incertezza".

La relazione si è conclusa con l’annuncio che nel 2022 il personale negli uffici giudiziari aumenterà di 190 unità, "risorse importanti per un deciso e più incisivo funzionamento dell’apparato giudiziario abruzzese". 22 gen. 2022

Filippo Marfisi

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Foto Massimiliano Brutti

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