Lanciano. Addio a 'Pipino il breve', ristoratore d'altri tempi

"Penne alla vodka oppure cannelloni, rigorosamente "abbondanti" (tre pezzi anziché due), a volte spaghetti alla carbonara, quella frittatosa con la pancetta... Poi cordon bleu con patatine fritte, il must, ma pure la bolognese o la valdostana...".

Un caleidoscopio di piatti per raccontare quella che, a Lanciano, nel quartiere di Olmo di Riccio, era l'osteria di Giuseppe Saraceni, conosciuto come Pipino il breve. Lui, il ristoratore, era tra i più rinomati tra gli anni Ottanta e Novanta a Lanciano (Ch). E' deceduto ieri, 17 gennaio, all'età di 84 anni, e oggi si sono svolti i funerali, nella chiesa di San Pietro.

Un racconto, quello, fatto sui social, da Davide Stefano, che riporta indietro, a odori e sapori, di un recente passato. "E' stato l'archetipo della trattoria, o meglio della "hostaria", come lui stesso si definiva: pranzi e cene dove si mangiava tanto e bene, e si spendeva poco. Eravamo ragazzi quando andavamo da lui, ed al momento del conto ci rispondeva "Vabbé, trediceggiamo..." per dire che veniva 13mila lire a testa. Poi sono cambiati i costumi, i ristoranti sono diventati gourmet e stellati, gli chef hanno preso il posto dell'oste...

Lanciano che aveva cento cantine e chissà quante trattorie è diventata la città(dina) delle enoteche. E Pipino il breve, in silenzio, restando fedele a se stesso, ha chiuso bottega...", circa otto anni fa. 

Aveva iniziato il suo lavoro in Inghilterra, a Birmingham, dove era emigrato da giovane. poi il rientro in Abruzzo e quel locale divenuto il posto per antonomasia dove andare per gustare prelibatezze della tradizione, con un tocco innovativo.

Con la sua morte, viene aggiunto, "un pezzo della giovinezza di tanti di noi che se ne va, dopo averci allietato i palati e rallegrato le conviviali con le sue gag: "che i piatti vengano a me"...". 

"Una vera istituzione per Lanciano - si legge in una vecchissima recensione su internet -. Speciali i suoi cannelloni serviti nel caratteristico tegame di terracotta e affogati nella meravigliosa besciamella... Assaggiarli è una delle cose da fare assolutamente nella vita". 

Lascia la moglie Giulia e i figli Ilaria e Alessio. 18 gen. 2025

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