La dirigenza del Lanciano Calcio si difende. Riappare, dopo un lungo periodo di assenza, il presidente Max Pincione - ospite su Telemax del giornalista Enrico Giancristofaro - e mostra una pila di faldoni che, a suo dire, rappresentano i bonifici fatti per il Lanciano, per un totale di 650mila euro.
A tanto ammonterebbero le spese effettuate dal suo gruppo per l'attuale annata calcistica. "Ho fatto uno sbaglio, io in primis", è questa la sua principale difesa dalle accuse mosse da una rappresentanza di giocatori rossoneri che lamentano mancate spettanze ma sopratutto di essere stati abbandonati a loro stessi. Pincione si scaglia contro i calciatori che "non hanno reso come era nelle aspettative", ed è questa la ragione principale delle mancate retribuzioni. Insomma una specie di ritorsione, dato il mancato risultato raggiunto. "I giocatori - afferma - sono venuti a Lanciano perché io li ho pagati più degli altri e non certo per il blasone del Lanciano". Poi si contraddice dichiarando che "ci sono molti giocatori che vogliono venire a giocare in futuro a Lanciano". Secondo quanto affermato da Pincione, anche gli affitti delle abitazioni dei giocatori sono stati pagati, eccetto quelli di aprile, in quanto devono verificare se le utenze siano state regolarizzate o meno da parte dei giocatori (che però lui non ha pagato, in una sorta di cane che si morde la coda), altrimenti provvederanno a decurtare i rimborsi.
Il presidente non risparmia nessuno, neanche l'attuale amministrazione comunale, da cui dice di essere stato trattato molto male, nell'unico incontro avuto; di essere stato messo di fronte ad uno stato di fatto, subentrando ad una gestione dello stadio, senza poter sapere se erano state pagate le vecchie utenze, in una sorta di "prendere o lasciare".
Capitolo cessione. Paolo Iapalo aveva ricevuto l'incarico di vedere se c'era qualche cordata interessata a rilevare la compagine rossonera, e, secondo quanto affermato dallo stesso, l'ex sindaco Mario Pupillo e Leo Marongiu avevano accennato alla possibilità di imprenditori interessati, ma che poi non hanno concretizzato nulla, facendo sfumare questa possibilità. Cosi la dirigenza ha ritenuto di tornare sui propri passi, ritirando il mandato alla cessione. Circa le accuse sulla sua mancata presenza a Lanciano nell'ultimo periodo, sono da attribuirsi al clima che, sempre secondo quanto affermato da Iapaolo, stava surriscaldandosi troppo, al punto di temere per qualche gesto clamoroso.
Pincione è comunque fermante intenzionato a continuare nella sua avventura, sempre con l'obiettivo di arrivare alla serie D, pur sapendo che l'amministrazione è intenzionata a non rinnovare il contratto per l'uso del Guido Biondi. Inoltre ha espressamente detto che, dopo quanto accaduto, anche se ci fosse un cambiamento d'idea da parte dell'amministrazione comunale, lui non giocherebbe mai al "Biondi": per questo è alla ricerca di un terreno da gioco dove poter disputare le gare interne per la prossima stagione.
Insomma a quanto sembra ad oggi, il futuro del Lanciano Calcio 1920 continua nel segno di Max Pincione... Piccolo dettaglio forse di poco conto: mancano la Città, la prima squadra, le giovanili, il campo, le dotazioni tecniche e i tifosi... per tutto il resto c'è una carta di credito, come recitava una famosa pubblicità.19 mag. 2022
URANIO UCCI
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