Sanità Abruzzo. Rifondazione: 'Da ministero stop ai regali della Regione alle cliniche private'

"Lo scorso 3 agosto avevamo gridato allo scandalo per la delibera 348 approvata alla chetichella dalla Giunta regionale dell'Abruzzo il 18 giugno che smantellava regole e controlli per la sanità privata. Il Tavolo di monitoraggio del ministero ha picchiato duro sulla delibera. E ieri la Giunta regionale, con l'assessore Nicoletta Verì, hanno dovuto fare retromarcia, eliminando le norme a favore delle cliniche".

E' quanto rileva, in una nota, Rifondazione comunista, con il segretario nazionale Maurizio Acerbo. "Denunciavamo, anche con una conferenza stampa - viene sottolineato - il fatto che una delibera così importante venisse approvata senza darne notizia e spiegarla ai cittadini, senza discuterla in commissione, senza concertazione con sindacati".

"Con la delibera 348 - si rammenta - veniva cancellata una norma utile per la trasparenza e il controllo, come l’obbligo per le cliniche di fornire alle Asl i dati giornalieri sui ricoveri e sulle dimissioni dei pazienti; veniva prevista una normale oscillabilità del 20 per cento del fatturato, che non aveva più carattere "occasionale ed eccezionale"; si aumentavano prestazioni e basta senza "motivate esigenze" e senza dover richiedere l’autorizzazione della Asl. Già oggi l’invalicabilità del tetto di spesa annuo è pura utopia. I tetti di spesa vengono sistematicamente travalicati e quando le Asl fanno opposizione ai pagamenti, i giudici riconoscono sempre il credito vantato".

"Denunciavamo anche l'omertà delle pseudo-opposizioni in Consiglio regionale che hanno colpevolmente taciuto sulla delibera forse per non inimicarsi la sanità privata. M5S non se ne sarà accorto per incompetenza, ma il Pd?"

"Già con la giunta D’Alfonso - prosegue Rifondazione -  si erano riallargati i cordoni della borsa. Ora si torna all’antico. Passati 10 anni dallo scandalo Sanitopoli, abbiamo la sensazione che sia pienamente ritornata la subalternità della politica ai privati che combattemmo quasi sempre isolati, ai tempi dei piani sanitari definiti a tavolino con i titolari delle cliniche. Rimane una considerazione politica: il primo atto significativo della giunta a maggioranza leghista con presidente di Fratelli d'Italia è stato un regalo alla sanità privata".

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