Atessa. Centrodestra sfilacciato dal 'San Camillo de Lellis'. Il Comitato: 'Sventato progetto kamikaze'

"Rivogliamo l'ospedale, non vogliamo un Covid hospital. Adesso c'è, è vero. E proprio perché, con esso, in questo momento di emergenza, Atessa sta dando un contributo alla sanità della provincia di Chieti, credo che meriti un'attenzione in più per il futuro. A partire dalla restituzione dei servizi e dei reparti che sono stati sottratti". E' lapidario Nicola Cicchitti, ex sindaco di Atessa. 

"No a progetti alternativi - dice -, ci ridiano l'ospedale". Il "San Camillo de Lellis" infiamma il clima politico della città sangrina. E stavolta sfilaccia il centrodestra. Con spaccature all'interno di LiberAtessa - Cicchitti e Sara Cappellone versus Enzo Pellegrini, che è responsabile della Lega sul territorio - e di Progetto Atessa, con Luigi Briano che, in disaccordo con il capogruppo in Consiglio comunale Carmine Fioriti, ha sbattuto la porta, lasciando l'incarico di vicepresidente del movimento politico. Ma neppure dentro Fratelli d'Italia la situazione è rosea e sotto accusa ci sono pure Forza Italia e Udc. 

Rotture originate dall'ultimo Consiglio comunale, quello del 27 maggio scorso. E, in particolare, da una mozione sull'ospedale proposta da Pellegrini. "Mozione - tuona il Comitato spontaneo in difesa del territorio, che racchiude le più disparate anime politiche - accompagnata da un progetto... kamikaze" che ha scatenato una "guerra civile" nel "centrodestra locale, tra litigi, spaccature, porte in faccia, e dimissioni...". 

Qual è il progetto? Così lo descrive la Lega in un comunicato. "Dopo mesi di approfondimenti con Asl e Regione - afferma - si è elaborata la seguente proposta: l’inserimento del San Camillo all’interno della rete Covid19, al fine di intercettare tutti i fondi necessari per la realizzazione e l'adeguamento della struttura... in grado così di poter ospitare pazienti Covid19, sia paucisintomatici che gravi; un piano di investimento con previsione del doppio percorso per tutte le attività del Distretto sanitario di base, del poliambulatorio e delle attività diagnostiche, oggi trasferite,... compreso di Pronto soccorso; il ripristino delle attività di Day surgery; l’esercizio di attività specialistiche ambulatoriali e diagnostica di qualità al servizio del territorio e l’assunzione e la mobilità di specialisti sfruttando i fondi governativi; la richiesta alla Regione di continuare a sostenere il riconoscimento, all’interno della rete ospedaliera regionale, del presidio di Atessa come ospedale dotato di tutti i servizi di cui sopra, oltre ai reparti di Medicina/Lungodegenza e di Riabilitazione". Il 27 mattina spedizione a Pescara, dei rappresentanti di  Lega, FdI, FI e Udc per incontrare l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ed il direttore del Dipartimento della sanità, Claudio D’Amario, "al fine di ottenere importanti rassicurazioni sul potenziamento della struttura ospedaliera di Atessa. Prospettive - prosegue la Lega - testimoniate dalla mozione esposta poi, in serata, in Consiglio comunale e firmata dai consiglieri comunali di LiberAtessa e Progetto Atessa.

La mozione è stata respinta in aula e successivamente da essa hanno preso le distanze anche Cicchitti e Cappellone, di LiberAtessa, ed esponenti di "Progetto Atessa".

Bocciato, quindi, su tutta la linea. "Perché - afferma, in una nota, il Comitato, presieduto da Vincenzo D'Amario - il punto 1 della mozione fa riferimento ad un progetto "riservato" della Asl Lanciano Vasto Chieti del 2 maggio 2020 che prevede di occupare, per il coronavirus, ben tre piani di ospedale, compresa la Chirurgia. E, senza area chirurgica, legalmente non saremo più ospedale, e ci buttiamo la zappa sui piedi e apriamo la strada alla declassazione, alla trasformazione dell'ospedale in un Pta (Presidio territoriale di assistenza)".

"Lo stesso punto 1 di quella mozione - viene ancora sottolineato - prevede che sia il Consiglio comunale stesso a chiedere l'area Covid nelle modalità previste dal progetto Marsilio-Verì".

 "Con il loro dietrofront - sottolinea - lo hanno capito anche alcuni alleati della Lega che quella proposta, presentata da Pellegrini, era una patacca con tanto di firma suicida! E visto che l'assessore di territorio, Nicola Campitelli, è della Lega e visto che l'assessore alla Sanità Nicoletta Verì (che ha in mano il progetto "misterioso") è anch'essa della Lega, perché lo stesso Pellegrini non ci fa la cortesia di accelerare un incontro con gli stessi, considerato che in due mesi hanno sempre risposto picche sia a noi che all'amministrazione di Atessa... mentre ha aperto le porte la mattina stessa del Consiglio comunale..." ad esponenti del centrodestra. 

"Dulcis in fundo, - riprende il Comitato - il punto 6 prevede che il ritorno dei reparti e il riconoscimento di ospedale siano affidati alla "buona volontà" della Regione "affinchè continui a sostenere il riconoscimento all'interno della rete ospedaliera... del presidio di Atessa come ospedale.. bla bla bla...". 

"Il comunicato della Lega - si fa notare - è permeato dalla parole “investimenti”, “investire”, “fondi”, quasi quasi che ad un certo punto sembra di toccarli con mano tutti questi soldi. Noi siamo d'accordo nello sfruttare questa "opportunità " (nata ahinoi dalla sventura) ma affinché servano a dare un valore aggiunto al nostro "San Camillo" senza soffocare la sua vocazione di ospedale completo e al servizio dei cittadini a 360 gradi! Adesso, come chiede la Lega, facendo finta di non aver visto né sentito niente in tutti questi mesi, auspichiamo una vera unione di intenti per il bene del'opedale, un'unione di intenti sulla nostra proposta, che poi è la stessa portata avanti dal sindaco, non per simpatia, ma perché è l'unica percorribile attraverso la legge Lorenzin e il nuovo decreto “Rilancio Italia”!!Tutte le altre proposte sono al ribasso!"

Sulla questione interviene anche Uniti per Atessa che ricorda "che il grande smantellamento dell'ospedale è avvenuto tra il 2011 e il 2013, con la chiusura di Chirurgia e Ortopedia, quando governavano Chiodi e alcuni assessori che oggi sono di nuovo alla guida della Regione.
Auspichiamo, a questo punto, che gli esponenti di centrodestra non subalterni alla Lega ritirino la propria firma dalla mozione, scritta a Pescara con l'assessore Verì, per avallare un progetto penalizzante per un intero comprensorio. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico".

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