Sevel. Due novembre della discordia... L'ira di Fim, lo sconcerto di Fiom, gli scioperi Cobas

Quel ponte di Ognissanti... lungo per i lavoratori della Sevel di Atessa (Ch), che potranno riposare dal primo al 3 novembre, insospettisce la Fiom Cgil  e indispettisce la Fim Cisl. 

Documento al vetriolo di quest'ultima, lasciata fuori dal tavolo in cui, ieri, si è stabilito il fermo del 2 novembre. La decisione è stata presa dalla direzione aziendale e dal Comitato esecutivo della Rsa, in questo caso composto da Uilm e Fismic, con Fim appunto non invitata, di sicuro perché ha proclamato lo sciopero del sabato per la nuova turnazione. 

"Il primo sindacato all'interno dello stabilimento - tuona la Fim  in una nota - non è stato convocato". E giù contro Fismic, rea di aver dichiarato che "i sindacati partecipativi riescono a ottenere vantaggi". "Per chi? - domanda la Fim -. Per i lavoratori o per altri?" Chiede con quale maggioranza delle Rsa "è stato fatto l'accordo". E parla di sindacalisti il cui compito "si riduce a spostare i lavoratori, con il beneplacito di alcune figure aziendali". Quindi si sofferma sul "terzo turno volontario", quello della notte, che "continua a subire ricatti" e a cui ad esempio domenica 10 novembre è stato imposto lo straordinario. "Contonueremo a deunciare comportamenti scorretti", conclude. 

"Il riposo del 2 novembre  - dichiara invece Fiom Chieti -, se da un lato può far piacere ai lavoratori, dall’altro apre necessariamente a due riflessioni: la prima è capire qual è la reale necessità produttiva della Sevel. Dopo i fermi dovuti alla Blutec - viene sottolineato - e dopo i 21 fermi causati alla tragica vicenda di Cassino, l’azienda decide di chiudere per il ponte dei morti... Boh... Quanta produzione è stata fatta fino ad oggi? Questa è una domanda a cui bisognerebbe dare una risposta. Sembra che Sevel non abbia la necessità di recuperare i fermi produttivi, forse qualche problema di mercato? A questo punto che senso ha fare i 12 turni?"

"Tale scelta - viene ancora detto - potrebbe essere dettata dal fatto che è stato dichiarato lo sciopero per il sabato pomeriggio. Di conseguenza vuol dire che gli scioperi sono riusciti e quindi la Sevel dovrebbe aprire una riflessione e convocare un tavolo per discutere delle esigenze dei lavoratori. In ogni caso c’è la necessità di capire cosa realmente sta accadendo".

Intanto i Cobas indicono, in Sevel e in Fca Plastics Unit, lo sciopero per tutti i sabati lavorativi, su ogni turno produttivo, del 09, 16, 23 e 30 novembre; sciopero sui recuperi e straordinari di tutte le domeniche del 03, 10, 17 e 24 novembre e su tutti i recuperi sui riposi individuali di novembre. "Gli scioperi - ribadiscono - non sono un capriccio dei lavoratori, bensì una rivendicazione dei diritti lesi. Sono anni - rammentano - che denunciamo le condizione critiche degli impianti di produzioni, le giornate di straordinari e recuperi obbligatori, il mancato riposo per sopperire alle continue richieste di commesse. In questo modo non solo si creano disagi familiari, ma vengono meno le condizioni psicofisiche dei lavoratori, causando stress e disattenzioni, con aumento della possibilità di infortunio".

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