Matrimonio Fca-Psa. 'In Sevel funziona da 40 anni... Battendo anche i tedeschi...'

Tra Fca e Psa un'intesa già c'è e c'è pure il via libera al... matrimonio.

E, come afferma l'amministratore delegato di Fca, Mike Manley, in una lettera ai dipendenti, "la fusione proposta va oltre i numeri e le sinergie. Intendiamo unire due aziende con la stessa visione, lo stesso livello di apertura e di fiducia l'uno nell'altro. Fca - prosegue Manley, che ha raccolto l’eredità di Sergio Marchionne - è il frutto della nostra capacità di trasformare le differenze in punti di forza, abbracciare la sfida della diversità e puntare insieme verso i risultati".

Manley spiega che organizzerà "molto presto, un incontro con tutti coloro che lavorano in Fca a livello globale, durante il quale - prosegue - vorrei condividere riflessioni sullo stato del business, sull'annunciata fusione e le mie aspettative". Trattative frenetiche e in corso, quindi. Dalla fusione, paritetica, ossia 50/50, nascerà il quarto gruppo mondiale dell’auto con 8,7 milioni di veicoli venduti e che sarà posseduto da una società con sede in Olanda e un consiglio di amministrazione di 11 membri presieduto da John Elkann e con Carlos Tavares come amministratore delegato. In una nota si ipotizzano "risparmi annuali di 3,7 miliardi" di euro “senza chiusure di stabilimenti”. Il fatturato sarebbe superiore ai 170 miliardi con un utile operativo di 11 miliardi.

"E' la prosecuzione naturale della collaborazione che da anni si sta realizzando in Sevel - dichiara Claudio Chiarle, segretario Fim-Cisl Torino e Canavese - con la produzione dei veicoli commerciali leggeri e la suddivisione al 50% del comando". In Sevel, in Val di Sangro, dove si realizzano furgoni, l'intesa Fca-Psa funziona, infatti, dal 1981, e il patto produttivo era stato allungato, nei mesi passati, fino al 2023. "Siamo felici che si possa realizzare la fusione, che consolida di fatto un rapporto esistente in Abruzzo da oltre 40 anni - dice l'assessore alle Attività produttive della Regione, Mauro Febbo, che aggiunge: "L'aggregazione tra questi colossi unirebbe la forza dei brand e aprirebbe nuovi scenari e il 2023 non rappresenterebbe più una data a rischio per Sevel. Questa unione tranquillizza tutti per un futuro di possibile ulteriore sviluppo della filiera automotive". C’è chi brinda all’accordo, ma il livello di attenzione sull’operazione resta altissimo.

"La fusione cancella di fatto la verifica, prevista nel 2023, sulla collaborazione dei due gruppi per la Sevel di Atessa - ribadisce il coordinatore Uilm Chieti-Pescara, Nicola Manzi -. Ma prima di queste probabili "nozze", - rammenta - Psa aveva già formalizzato investimenti in Polonia, a Gliwice, per la produzione di oltre 100mila furgoni anno. Dal 2021 saranno dunque due gli stabilimenti europei che faranno il Ducato, con Sevel che perderà il monopolio".

"Una partnership che aiuterà, anche da noi, ad affrontare le sfide del mercato e dell'evoluzione tecnologica. Un'opportunità in più", dichiara Gianluca Gagliardi, segretario provinciale Fismic Chieti. "L'accordo è positivo, ma bisognerà verificare le prospettive nell'ambito di una società unica - afferma Marco Bentivogli, segretario generale della Fim, secondo cui "la joint venture Fca -Psa su Sevel è un buon precedente: l'azienda ha tanto lavoro e su quel segmento batte i veicoli tedeschi".

Serena Giannico

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