Morto in Sevel. Da Procura ok a riutilizzo linea killer. Da mercoledì tutti al lavoro

La Procura di Lanciano dà l'ok al riutilizzo, in Sevel, ad Atessa (Ch), della linea di Lastratura, nell'area Ute 1, lungo la quale il 3 gennaio scorso è avvenuto l'incidente in cui è rimasto ucciso Cristian Terilli, 28 anni, di Pignataro Interamna (Frosinone) mentre effettuava interventi di manutenzione.

Il giovane operaio stava sistemando dei tiranti quando "un castelletto di traslazione" di ferro, un impianto robotizzato, è precipitato e l’ha schiacciato sulla schiena e ammazzato. Il posto è stato transennato e sequestrato. Per ciò, nello stabilimento del Ducato, per l'impossibilità all'utilizzo della linea killer, fondamentale per comporre la parte sinistra del furgone, parte della produzione è stata bloccata, con tanto di cassa integrazione, scattata l'8 gennaio e tuttora in auge. E che ha colpito circa mille addetti, tra cui anche 200 trasfertisti. 

I "sigilli" sono stati apposti dalla magistratura per permettere ai consulenti tecnici di effettuare sopralluoghi e analisi per ricostruire cause e modalità dell'infortunio, necessari  per accertarne le responsabilità. Adesso che le operazioni peritali sono in fase avanzata la Procura ha concesso di riprendere le attività anche in quella parte della fabbrica, pur se il provvedimento di sequestro non è ancora stato revocato.

Una buona notizia e, oggi pomeriggio, sulla questione, summit in fabbrica tra la direzione aziendale e il comitato esecutivo sindacale. La situazione si avvia alla normalità. Da mercoledì mattina, col primo turno, tutti al lavoro. 

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