Sparatoria nella zona industriale di Lanciano. Chiesto risarcimento per un milione e mezzo

Tutti ammessi al rito abbreviato, fissato per il prossimo 11 luglio, i quattro imputati arrestati e accusati di tentato omicidio a seguito della sparatoria tra due gruppi di albanesi di Lanciano e comuni limitrofi, avvenuta il 18 aprile 2021, nella zona industriale di Follani a Lanciano (Ch).

Due i feriti, tra cui uno rimasto semiparalizzato per il proiettile che lo ha raggiunto alla schiena, alla colonna vertebrale. La vittima più grave, Oltjon Kurti, 30 anni, colpito alle spalle mentre scappava, difeso dall’avvocato Paolo Calcinaro, di Fermo, ha chiesto un risarcimento danni per un milione e mezzo di euro. Oggi era presente, in tribunale a Lanciano, in sedia a rotelle, dinanzi al gup Giovanni Nappi, per l’udienza preliminare. Pm era Francesco Carusi. Non ancora quantificati i danni per il secondo ferito, Enea Shermadhi, 24 anni, difeso da Paolo Di Ienno, colpito con un bastone alla testa.

Accusati di concorso in tentato omicidio, lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi è lo sparatore Altin Pojana, 40 anni, di Fossacesia (Ch), insieme a Behar Gjoka e Florence Kurti, di 26 anni, a ad Amarildo Ferko, 24 anni, tutti abitanti ad Altino (Ch), rispettivamente difesi dagli avvocati Vincenzo Menicucci, Paolo Sisti, Gaetano Pedullà e Silvana Vassalli.

In udienza interrogato Pojana, principale imputato, si è giustificato asserendo che il colpo è partito accidentalmente, mentre correva. Sul posto, con gli amici, era andato per chiarimenti. Non era armato - ha rimarcato - e la pistola è stata trovata lì, come il pezzo di legno raccolto da terra, con cui è stato colpito alla testa il secondo ferito. Dichiarazione spontanea invece da parte di Florence Kurti che ha detto che erano andati sul posto per fare il punto su una prima lite avvenuta ore precedenti sul Corso di Lanciano. "Non mi sarei aspettato che andava a finire così", ha sostenuto. Pojana e Kurti hanno chiesto scusa a Oltion Kurti finito su una carrozzella, che non li ha guardati in faccia. Oltion ha rischiato la vita: omicidio evitato, hanno detto i medici, perché il proiettile ha raggiunto il canale vertebrale e non il cuore e grossi vasi sanguigni. A Pescara è stato operato perché aveva la sezione completa del midollo spinale con gravi lesioni, compresi i metameri sacrali, accompagnata da un deficit motorio completo. Semiparalizzato è andato poi per cure riabilitative a Sulmona.

Quanto al colpo sparato da una pistola semiautomatica, mai trovata, i difensori di Pojana, Sisti e Menicucci, hanno depositato una perizia balistica sul colpo esploso e sulla traiettoria che sarà analizzata in sede di rito abbreviato e che, certamente, servirà per mitigare la posizione di Pojana. L’indagine è stata portata a termine in poche ore dai carabinieri, diretti dal comandante di compagnia il tenente colonnello Vincenzo Orlando e dal tenente Giuseppe Nestola a capo del Norm. Scovato anche un video da una telecamera di un’azienda che in un minuto ha immortalato il momento dell’arrivo del gruppo aggressore e poi la sparatoria. Un primo colpo non era partito perchè la pistola si era inceppata. 09 mag. 2022

WALTER BERGHELLA

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Nella foto di ANDREA FRANCO COLACIOPPO uno degli arrestati condotti oggi al tribunale di Lanciano per l'udienza dal gip

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