Lanciano. Doveva essere una tettoia e invece era un edificio abusivo: otto denunce

Quel che, dalle carte, avebbe dovuto essere una semplice tettoia in legno, si è rivelato un vero e proprio edificio residenziale costruito senza alcuna autorizzazione. E' quanto emerso da un’indagine dei carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della compagnia di Lanciano (Ch), avviata alla fine di aprile e conclusa nei giorni scorsi con otto denunce: segnalati alla magistratura i proprietari dell’immobile e l’ingegnere incaricato dei lavori.

Tutto è cominciato durante un controllo di routine in una zona periferica della città. I militari hanno notato la presenza di una struttura in muratura in fase di completamento nei pressi di una villetta. L’opera ha destato sospetti: l’edificio, chiuso su tutti i lati, con porte, finestre e impianti già installati, sembrava ben lontano da una copertura in legno.

Gli accertamenti successivi, svolti in collaborazione con l’Ufficio Tecnico del Comune di Lanciano, hanno confermato i sospetti iniziali. La Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presentata nel 2023 indicava, infatti, la realizzazione di una tettoia in legno, una struttura leggera e aperta, autorizzata con una procedura semplificata rispetto al normale iter edilizio. Ma nella realtà dei fatti c'era una nuova costruzione, completa di tutti gli elementi tipici di un’abitazione.

L’iniziativa, secondo le forze dell'ordine, sarebbe partita da una donna di 46 anni, titolare dell’immobile, che aveva affidato l’incarico a un ingegnere 44enne di San Vito Chietino. In base alle dichiarazioni depositate, i lavori avrebbero dovuto riguardare una semplice copertura esterna. Ma la realtà racconta altro: pareti in muratura, serramenti, impianto elettrico e idraulico, e l’evidente intento di trasformare lo spazio in una casa.

A rendere ancora più grave la situazione è stata la totale assenza di permessi a costruire e di autorizzazioni urbanistiche. Le modifiche apportate erano non solo difformi da quanto dichiarato nella Scia, ma anche incompatibili con le norme edilizie vigenti.

Al termine dell’indagine, sette comproprietari dell’immobile sono stati denunciati per violazioni al Testo Unico sull’Edilizia (DPR 380/2001), in particolare agli articoli 29, 31, 44 e 94, che regolano illeciti legati alla realizzazione di opere in assenza di permesso, abuso d’ufficio e pericolo per la pubblica incolumità. Anche il tecnico incaricato dei lavori è finito sotto indagine: per lui l’accusa è di falsità ideologica in atto pubblico, per aver attestato nella Scia una tipologia di intervento diversa da quella realmente effettuata. 18 lug. 2025

@RIPRODUZIONE VIETATA

totale visualizzazioni: 4254

Condividi l'Articolo