L'Aquila. Finestre e balconi illuminati per vittime terremoto 2009 e Coronavirus

Non la fiaccolata. Il corteo silenzioso tra le vie del centro cittadino, partecipatissimo negli anni passati, non ci sarà.

Per l'undicesimo anniversario del tragico terremoto dell'Aquila ci sarà una diversa celebrazione, a causa dell'imperversare del Coronavirus, per rendere memoria a quella tragica notte che ha visto morire 309 persone e ferite circa 1.500. Saranno illuminate finestre e balconi, con la luce del cellulare o una candela. E' questo l'invito rivolto all'Abruzzo e all'Italia tutta, dai familiari delle vittime del sisma e dal sindaco, Pierluigi Biondi.

Nell'annunciare che, a causa del Covid 19, e per il divieto di uscire di casa per prevenire i contagi, il consueto corteo non si potrà svolgere, i familiari delle vittime "per sentirsi uniti nel ricordo", hanno deciso di dedicare il programma di eventi anche alle migliaia di morti provocati della pandemia. "Sarà un anniversario scandito dal silenzio e dall'isolamento quello che si appresta a celebrare L'Aquila, con l'intero Abruzzo, il prossimo 6 aprile. Lo impone la situazione difficile e complessa determinata dal Coronavirus che vieta ogni forma di assembramento - si legge nell'appello -. Il rispetto delle regole - stare a casa - è un obbligo di assoluta e inderogabile civiltà poiché ne va della sicurezza di tutti".

"Ma possiamo sentirci uniti, nel ricordo, con un semplice gesto: accendendo una candela o un lume alle finestre, ai balconi, nei giardini delle nostre case, la notte tra il 5 e il 6 aprile. In memoria delle 309 vittime di quella terribile notte, ma anche di tutte le donne e gli uomini che a causa del contagio hanno perso la vita e se ne sono andati via da soli, senza il conforto di un familiare accanto, senza l'ultima carezza o l'ultimo sguardo di chi li ha amati e senza una cerimonia degli addio. Uno strazio che noi ben conosciamo e che aggiunge dolore al dolore. Chiediamo a tutto il Paese di partecipare a questo rito collettivo: una orazione fatta di luce". Dalla mezzanotte di domenica, saranno illuminati i luoghi simbolo del terremoto. Alla stessa ora si terrà a porte chiuse la messa nella chiesa di Santa Maria del Suffragio con la lettura dei nomi 'dei 309 martiri', presieduta dal cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita dell'Aquila. Alle 3.32 suoneranno, invece, 309 nuovi rintocchi in memoria delle vittime.

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