Coronavirus. Finisce la quarantena alla Cecchignola per lo studente 22enne di Pescara

Diciotto giorni con mascherine e guanti. Isolati dal mondo, come in una bolla. Sotto osservazione, ma anche protetti. Isolati nelle proprie stanze per la paura che il Coronavirus si 'aggirasse' tra di loro. Per i 55 italiani rientrati a Roma da Wuhan lo scorso 3 febbraio finisce la quarantena alla Cecchignola, all'interno della città militare nella capitale.

Tutti fuori, dunque, si torna alla vita quotidiana. I ministri della Difesa e della Salute, Lorenzo Guerini e Roberto Speranza - in visita al centro militare - li hanno abbracciati. E dopo una sorta di foto ricordo è scattato un applauso liberatorio. Poi le partenze dei primi 19 con le navette dell'esercito verso la stazione Termini o con le macchine dei familiari venuti a prenderli. 

"Ci siamo finalmente visti senza le mascherine, ora sì che ci conosciamo a viso intero", scherza Lorenzo Di Berardino, studente 22enne di Pescara di rientro da Wuhan. Con il padre e la madre, venuti a prenderlo per riportarlo a casa in Abruzzo, c'è stato un commovente abbraccio. "Sono lacrime di gioia. Non lo vedevamo da agosto", commenta il padre Giulio.

Nella struttura militare potrebbero arrivare nelle prossime ore gli oltre trenta italiani che erano a bordo della nave da crociera Diamond Princess. Il Boeing dell'Aeronautica militare è già in Giappone in attesa di imbarcare i connazionali che diventeranno i nuovi inquilini del centro olimpico militare a Roma. Per il momento la Cecchignola sembra destinata a non svuotarsi.

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