Atessa. Ventottenne morto in Sevel... Perché il para-cadute di sicurezza non è entrato in funzione? Il giovane colpito alla schiena

Il giorno dopo il dramma, Sevel comunica che il primo turno di martedì prossimo, 7 gennaio, quando la fabbrica del Ducato, ad Atessa (Ch), avrebbe dovuto riaprire e riattivare la produzione, dopo lo stop di Natale, è stato cancellato.

Il colosso metalmeccanico si ferma, viene reso noto dalla direzione, "per il tragico evento avvenuto nel reparto di Lastratura e il parziale sequestro dell'area interessata". Ci sono infatti i "sigilli", apposti dalla Procura di Lanciano (Ch), nella zona dove ieri, intorno alle 13, ha perso la vita un giovane della provincia di Frosinone. 

Cristian Terilli (nella foto), 28 anni, di Pignataro Interamna, zona di Cassino, è stato ucciso, durante lavori di manutenzione, dal crollo di un "castelletto di traslazione", che, con i suoi bracci, movimenta lamiere che diventano fiancate sinistre dei furgoni. Il ragazzo era dipendente della ditta "Sinergia", che sta a Cassino ma con sede legale a Napoli, e che, in subappalto, stava effettuando, nella fabbrica della Val di Sangro, interventi per conto della società "Comau", azienda del gruppo Fca di Torino.

All'opera erano in 4-5, in quel momento, tutti della stessa squadra e della stessa impresa. Lui stava sostituendo alcuni tiranti, quando l'impianto robotizzato si è sganciato. Era di spalle quando c'è stato il cedimento, quindi non ha visto e non si è reso conto di quanto stava accadendo. E' stato travolto, sulla schiena, da quintali di ferro che gli sono piovuti addosso, schiacciandolo. Massacrato e ammazzato sul colpo. Inutili i soccorsi, tempestivi, chiesti e fatti arrivare dai colleghi. Sul posto i vigili del fuoco interni, i medici del 118 e i carabinieri di Atessa, per le indagini, coordinate dal tenente Federico Ciancio. 

La linea dove si è verificata la disgrazia è sequestrata. E lo rimarrà, di sicuro, per giorni per permettere accertamenti tecnici e perizie che dovranno essere necessariamente effettuati per capire e stabilire le cause dell'accaduto. Intanto martedì prossimo, 7 gennaio, alle 10, all'ospedale "Santissima Annunziata" di Chieti, sarà eseguita l'autopsia sulla vittima. Gli esami necroscopici sono stati affidati, dalla Procura di Lanciano (Ch), e in particolare dal pm Serena Rossi, al medico legale Domenico Angelucci, di Lanciano. 

Dinamica e responsabilità, dunque, da accertare. Ma, dai primi riscontri, è evidente che il "para-cadute di sicurezza" in acciaio, di cui i "castelletti di traslazione" sono dotati e che sono predisposti per attivarsi automaticamente in caso di problemi tecnici e cedimenti strutturali, come successo in questo caso, non è entrato in funzione. Perché? Era stato disattivato? Per quale ragione? E da chi?

Terilli, il cui padre lavora nella stessa azienda, lascia la moglie e due figlioletti, di sei e due anni. 

Dolore e cordoglio alla famiglia arrivano, oltre che da Fca e dal mondo sindacale, anche dalla politica. Sia dalla Regione Abruzzo, con il presidente Marco Marsilio, che dalla Regione Lazio, con il presidente del Consiglio, Mauro Buschini. Olte che dai sindaci di Atessa, Giulio Borrelli, e di San Salvo, Tiziana Magnacca, città dell'automotive.

I sindacati hanno chiesto un incontro urgente all’azienda. Raffaele Apetino, coordinatore Fim Cisl del settore automobilistico dice che "non è possibile continuare a contare giorno dopo giorno vittime sui luoghi di lavoro. I lavoratori e le lavoratrici - prosegue - non possono vivere con l’incubo di non ritornare a casa. Le aziende che non investono sulla sicurezza andrebbero penalizzate seriamente". Sulla scia anche Uilm. La Fiom propone "assemblee e scioperi in tutte le aziende della provincia di Chieti".

E’ il terzo incidente sul lavoro mortale che nel giro di pochi mesi colpisce la zona di Cassino. Tutti giovani padri di famiglia. La terribile fine sul posto di lavoro è toccata, prima di Terilli, a Fabrizio Greco, 39 anni di Pontecorvo, deceduto il primo ottobre scorso all’interno dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano. Mentre a novembre era deceduto Leandro Caprarelli, 34 anni di Monticelli di Esperia, caduto all’interno di una fabbrica a Vicenza. 

Tra gennaio e novembre del 2019 le morti sul lavoro, in Italia, sono state 997 su oltre 590 mila denunce di infortunio presentate all'Inail.

Serena Giannico

@RIPRODUZIONE VIETATA

 

totale visualizzazioni: 34949

Condividi l'Articolo