Santo Stefano di Sessanio... Torna a splendere la Torre medicea, danneggiata dal terremoto 2009

Via lo scheletro di tubi metallici. Torna mostrare l'antico splendore a Santo Stefano di Sessanio, suggestivo borgo in provincia dell'Aquila, alle pendici del Gran Sasso, la Torre medicea, che, a partire dal Cinquecento, è stata simbolo di quest'angolo d'Abruzzo, che un tempo apparteneva alla Signoria di Firenze, che aveva acquisito la baronia di Carapelle.

I Medici hanno abbellito il posto e ne hanno fatto fiorente crocevia di commerci.

Il 6 aprile del 2009 la Torre, che sovrasta l'antico abitato, appesantita da un tetto in cemento, è crollata sotto le scosse del terremoto. Oggi, dicono in paese, è il "Giorno della rinascita".

La Torre, di proprietà comunale, è posizionata sulla parte più alta del borgo, ed è un edificio a pianta circolare con diametro interno di 3,89 metri e spessore murario di 1,46 metri. Il suo sviluppo verticale raggiungeva, prima dell’evento sismico, una altezza complessiva di 20 metri.

Era caratterizzata da un fusto cilindrico di diametro costante su cui si aprivano due bucature; sulla sommità era distinguibile un sistema a mensola che sosteneva il parapetto merlato del cammino di ronda, costituito da beccatelli alternati a caditoie in pietra lavorata. All'interno c'era una scala lignea a doppia rampa molto ripida, che si innestava su solai lignei disposti secondo altezze di interpiano di circa 4,60 metri.

La realizzazione del pesante solaio di copertura in cemento armato, rovinosamente precipitato a seguito del sisma, sembra da attribuirsi all’uso della torre durante la seconda guerra mondiale, quando divenne base di una postazione antiaerea.08 ott. 2021

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