"Sono mesi e mesi che condivido la preoccupazione e l'ansia di cittadini e amministratori. Ci sono passato, ci siamo passati qui, so, sappiamo cosa significa vivere con uno sciame sismico".
Così, ad Abruzzolive.tv, Massimo Cialente, sindaco dell'Aquila ai tempi del devastante sisma del 2009, commenta la scossa di magnitudo 4.4 che ha colpito i Campi Flegrei la scorsa notte, paragonando l'attuale situazione a quella vissuta 16 anni fa dal capoluogo abruzzese.
La terra in Campania ha tremato all'1.25, con crolli, spavento e gente in strada.
"Quanto sta accadendo ora lì - riprende Cialente - ricorda il lungo stillicidio di scosse che precedette il terremoto del 6 aprile 2009", che fece 309 vittime e oltre 1.500 feriti.
L'ex primo cittadino evidenzia i rischi legati alla frequenza delle scosse e sottolinea l'importanza della prevenzione: "Mi auguro che la scossa della scorsa notte sia l'ultima. Non vorrei che fosse come quella di lunedì 30 marzo 2009: le strutture resistettero, ma una settimana dopo arrivò il terremoto distruttivo. Sono terrorizzato, quindi, per quanto accade nell'area dei Campi Flegrei".
"In questa situazione - rimarca - l'unica prevenzione che si è fatta è di istituire centri di raccolta e creare alcune aree di emergenza. Ma la vera prevenzione consiste nel mettere in sicurezza gli edifici e preparare vie di fuga adeguate. Bene le aree di accoglienza attrezzate, bene la sede del comando di emergenza, ma cosa facciamo nei prossimi giorni e per quanto tempo teniamo lì le persone?", chiede Cialente, sottolineando le difficoltà gestionali di un'emergenza sismica di lunga durata.
L'ex primo cittadino esprime la sua vicinanza al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, "che fu con noi a L'Aquila ai tempi del disastro", e a quello di Pozzuoli, oltre che a tutti i residenti che stanno attraversando questa fase di incertezza e di timori. "Sto seguendo il professor Edoardo Cosenza ed Eugenio Coccia, presidente della Commissione Grandi rischi, perché anche loro furono con noi all'epoca. Spero che finisca presto, questa situazione tremenda. Il problema non è solo la messa in sicurezza, ma anche il concetto stesso di sicurezza: non basta il Sisma Bonus, con il rifacimento delle facciate, servono piani strutturati e una politica, a livello nazionale, consapevole delle reali esigenze della popolazione. Chi ci governa talvolta non ha la praticità necessaria per capire cosa significhi davvero vivere in un'area sismica".
Durante il mese di febbraio 2025 nella zona dei Campi Flegrei sono stati registrati 1.813 terremoti con una magnitudo massima di 3.9. Di questi, 1.539 eventi (85% del totale) hanno avuto una magnitudo minore di 1.0 o non determinabile; 220 scosse (12% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.9; 43 (2% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 2.0 e 2.9 e 11 (1% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9. In totale sono stati localizzati 1.491 eventi (82% di quelli registrati), ubicati prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e nel Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 3 km e profondità massima di circa 4 km (vedi foto).
"Da agosto, - dice l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia - il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 10 mm/mese. In occasione dello sciame sismico del 15-19 febbraio si è registrato un sollevamento massimo di circa 1 cm alle stazioni nella zona di massima deformazione, con valori in rapida diminuzione allontanandosi dal centro della caldera. I dati degli ultimi 15 giorni evidenziano una ripresa del sollevamento del suolo, con un valore medio preliminare di velocità mensile di sollevamento di circa 15 mm/mese. Il sollevamento registrato è di circa 140 cm da novembre 2005, di cui circa 22 cm da gennaio 2024". 13 mar. 2025
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