Organico sottodimensionato e sezioni detentive da aprire, o da riaprire. Così  è protesta al carcere di Lanciano (Ch) da parte della polizia penitenziaria che, dallo scorso 10 gennaio, sta attuando l'astensione dalla mensa. L'agitazione è stata proclamata dai sindacati Uil, Sappe, Osapp, Cnpp, Sinappe e Cisl. 
"Nuovamente - scrivono i sindacati - l’amministrazione ha deciso unilateralmente di ignorare i diritti del personale e di pensare solo ad una parte del problema, ovvero agli spazi detentivi….Ma noi non ci stiamo". Attualmente sono134 gli agenti in servizio, per oltre 230 detenuti. E Lanciano conta anche sezioni ad alta sicurezza per i reati associativi del 416 bis, ossia criminalità organizzata, e la sezione Z per i congiunti collaboratori di giustizia.

"Con il nuovo reparto - affermano in una nota i sindacati - non si riuscirà a garantire che il 50% delle ferie spettanti, ovvero ogni lavoratore vedrà negarsi il sacrosanto diritto al recupero psicofisico: questo, in aggiunta agli oltre 14.000 giorni di ferie non godute degli anni precedenti, da l’idea di ciò che stiamo sopportando…. Ad oggi infatti ogni dipendente ha in media 100 giorni di ferie da recuperare e secondo i vertici penitenziari dovremmo accettare la diminuzione delle ferie annue del 50%. 
Grazie ai nuovi posti di servizio - viene ancora sottolineato- le ferie non godute aumenteranno di almeno 2.500 giorni l’anno, senza contare che saranno necessarie oltre 2.000 ore di straordinario per garantire questo tipo di servizio.
Com’era prevedibile la riunione urgente di oggi, sollecitata da noi, con il
direttore Maria Lucia Avantaggiato, non ha portato a nulla, pertanto la protesta
prosegue con la richiesta d’incontro urgente al provveditore, Cinzia Calandrino, la stessa che pochi mesi or sono ci aveva garantito che non era stata disposta l’apertura di nessun nuovo reparto presso la casa circondariale di Lanciano, inoltre prevediamo di svolgere un sit-in di protesta nei prossimi giorni". 

"Le nostre richieste - chiude il documento - sono: l’invio di personale in missione per garantire lo smaltimento delle ferie arretrate, ad oggi oltre 14.000 giorni; l’invio del personale indispensabile per gestire il nuovo reparto, almeno 15 unità; la rivisitazione dei posti di servizio in base al personale effettivamente a disposizione della direzione del carcere frentano". 
15 gennaio 2018

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