Bellezze e tradizioni di Paglieta in vetrina sulla rivista 'd'Abruzzo'
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"Se ne può dedurre che Paglieta sia stato il risultato della fusione, avvenuta nell'Alto Medioevo o anche prima, sulla collina più alta e meglio difendibile, di tre villaggi di origine sannitica a breve distanza l'uno dall'altro".

Il Comune di Paglieta sceglie una vetrina mediatica per pubblicizzare la cittadina sangrina, con le bellezze paesaggistiche, la storia del suo territorio, la propria cultura. Passato e presente saranno protagonisti sul nuovo numero della  rivista "D'abruzzo", trimestrale di cultura, turismo e ambiente delle edizioni Menabó.

Sono presenti, tra gli altri, anche testi a firma del sindaco Ernesto Graziani e di Esmeralda Pagano, presidente dell’associazione culturale "Nelli-Polsoni" che si occupa della gestione ed
organizzazione del Museo delle Tradizioni popolari, i quali raccontano questa realtà e le sue meraviglie. Le foto che arricchiscono i testi sono state scattate da Rita Dell’Elce e Tommaso Basti.

"Stiamo cercando di promuovere Paglieta e il suo territorio - dice il sindaco Graziani, che aggiunge -: E’ nostro desiderio far conoscere il Museo delle Tradizioni popolari, e l’intero
paese". Il giornale, con l'inserto dedicato,  sarà presentato al pubblico domani, 21 febbriao, alle 18, nella sala polivalente "Sandro Pertini". I relatori saranno il primo cittadino, il
direttore editoriale della rivista, Gaetano Basti, e  Pagano.

Sulla copertina, che ritrae uno scorcio caratteristico di
Paglieta, si legge: "In posizione panoramica sulla Val di Sangro, l’operoso comune di Paglieta, sede di uno straordinario sviluppo industriale, conserva storie antiche e memorie del tempo passato, nel Museo delle tradizioni popolari". E ancora: "Molte cose rendono particolare Paglieta: innanzitutto la possibilità di ammirare dall’alta collina su cui sorge un panorama stupendo"... con la vicinissima striscia verdeazzurra del mare, ad ovest; la struttura vasta e possente della Maiella e, ai piedi della montagna, la distesa della Val di Sangro, segnata dalla striscia argentea del fiume".

Nei testi si menzionano il centro storico, i parchi giochi, le aziende della Val di Sangro, che danno lavoro a migliaia di operai. Tra le pagine importante è lo spazio dedicato alla produzione agricola. Particolare risalto anche al lavoro svolto dall’associazione "Nelli-Polsoni": la sua storia inizia nel
1998, grazie ad alunni e genitori delle scuole cittadine che, insieme, si attivano per il recupero di testimonianze della cultura contadina locale. Ci sono state poi delle donazioni spontanee, ed
oggi, il museo compone un vasto quadro della vita quotidiana, delle tradizioni e dei costumi della comunità locale, a partire dall’inizio del secolo scorso.

Maria Isabel Aganippe

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