La chiesetta di san Francesco di Paola, situata sul belvedere Guglielmo Marconi a San Vito Chietino (Ch), si arricchisce di un nuovo elemento decorativo. Al centro della facciata del sacro edificio è stato infatti recentemente installato un pannello a colori raffigurante san Francesco di Paola di fronte al mare, con in secondo piano un trabocco e alcune paranze. L’impianto originario della chiesa di san Francesco di Paola risale al XV secolo. La chiesa fu così denominata, negli anni Trenta, dai pescatori del borgo marinaro di San Vito che scamparono miracolosamente da un naufragio grazie all’intervento del santo.
Originariamente l’edificio religioso era denominata “chiesa del santissimo Salvatore” in onore del Cristo Salvatore che, secondo la leggenda, salvò l’equipaggio di una nave turca dalla furia del mare. Effettivamente la presenza dei turchi, che dominavano la costa orientale dell’Adriatico, era frequente nel tratto di mare antistante il centro costiero, attratti dai traffici commerciali che vi si svolgevano. Si racconta che mentre un vascello turco solcava l’Adriatico sotto la costa sanvitese, infuriò una impetuosa burrasca. Sentendosi ormai spacciato, un marinaio invocò a gran voce il soccorso del Cristo Salvatore tant’è che il cielo e il mare miracolosamente si placarono. I marinai, incolumi, fecero in modo che si costruisse una chiesetta dedicata al “Salvatore”. Nel corso degli anni il sacro edificio fu sottratto alla rovina del tempo dalle famiglie Dazio e Tosti che attualmente ne sono proprietari.
L’ultimo restauro è stato eseguito nel 2017 grazie all’intervento delle suddette famiglie. La facciata principale dell’edificio è arricchita da paraste laterali, di ordine dorico, che sorreggono un timpano triangolare con un occhio centrale di forma circolare. Il portale centrale è sormontato da una nicchia rettangolare appena accennata e da due grandi edicole semicircolari occupate dalle statue di san Francesco di Paola e di santa Lucia, doni del comproprietario Amedeo Tosti come ex voto. L’interno, ricco di decorazioni tardo-barocche, ha impianto longitudinale, ad aula unica, con due campate a vela. Sulla parete di fondo, impreziosita da settecentesche decorazioni a stucco, si aprono le nicchie dei santi Francesco di Paola al centro con reliquia, Nicola di Bari a sinistra e Antonio di Padova a destra. In alto domina la grande nicchia del santissimo Salvatore. Le statue lignee, di scuola napoletana, sono attestate tra il XVII e il XVIII secolo. Dei santi si nota subito l’intensa espressività degli occhi, effetto reso possibile mediante l’impiego di una sostanza vetrosa magistralmente lavorata e colorata. Le grandi tele, situate nelle nicchie poste sulle pareti all’ingresso della chiesa, sono opere di Paulus de Maio, del 1764, della scuola di Francesco Solimena e sono state donate dalla famiglia Graziola, legata da vincoli di parentela i Tosti e Dazio. Nel dipinto a sinistra sono raffigurati la Madonna con il Bambino, san Giovanni e san Giuseppe attorniati a angeli. Nel dipinto a destra sono invece ritratti san Gerardo con mitra e pastorale. La chiesa ospita anche la statua di santa Rita da Cascia donata per devozione da Tito Tosti oltre cinquant’anni fa. Ogni anno, il 22 del mese di maggio, la santa viene festeggiata con grande fervore dagli abitanti del centro costiero. La chiesa, visitata ogni anno da migliaia di persone provenienti anche dall’estero, è un piccolo gioiello architettonico e gli abitanti della zona storica sono particolarmente legati al sacro edificio e a santa Rita.
VITO SBROCCHI
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