Alla scoperta delle migliori tradizioni abruzzesi.

La notte dei morti, un giorno speciale per grandi e piccini.

Nei primi due giorni di novembre si celebrano le feste di Tutti i Santi e dei Morti, due ricorrenze molto sentite in tutta la penisola e principalmente al sud. Secondo una tradizione che affonda le radici nell’antica Roma, i defunti continuano a proteggere dall’aldila’ la loro famiglia diventando così custodi del focolare domestico. Sognare un defunto in un momento particolare della vita è considerato ovunque un segno premonitore, se poi l’estinto si compiace nel rivelare in sogno anche dei numeri da giocare la vincita al Lotto o su Voglia di Vincere casinò online si può già considerare in tasca. In Abruzzo si onora la memoria dei defunti non solo recandosi al cimitero per visitarne la tomba ma anche mettendo in atto una serie di riti che richiamano le antiche tradizioni. Una delle tradizioni che ricorre è quella di imbandire in casa la tavola per i parenti defunti nella notte tra il primo e il due novembre. Un tempo i contadini abruzzesi erano soliti mettere sulla tavolata dei morti pane, biscotti fatti in casa e prodotti della campagna come frutta di stagione, vino oppure prodotti caseari, certamente ognuno imbandiva la tavola secondo le proprie possibilità. Un'altra usanza è quella di illuminare con delle candele il tragitto dei morti che la notte del primo novembre girano per il paese colmandolo di benedizioni. Giunti nelle abitazioni dei parenti, tutti rigorosamente a letto perché nessuno può incontrare i defunti, saranno lieti di vedere la tavola imbandita per loro ma naturalmente non potranno mangiare nulla.

Le antiche tradizioni rivisitate in chiave moderna .

Con l’avvento del progresso e del benessere economico la tavola dei morti ha cambiato fisionomia in po’ ovunque, sulla tavola fanno bella mostra dolci ricercati, cioccolatini industriali e regali di ogni genere per fare contenti grandi e piccini. Grazie ai telefoni cellulari di ultima generazione le tavole varcano il confine delle mura domestiche per sfidarsi sui social network a colpi di like. Dal cellulare è ormai possibile aprire una finestra privilegiata su tutti i Paesi del mondo per divulgare le diverse usanze attraverso la condivisione di video e immagini. Per merito dei mezzi di comunicazione l’Italia ha conosciuto la festa di Halloween celebrata nei paesi di origine anglosassone nella notte del 31 novembre quando con delle zucche in mano si bussa alle porte recitando davanti alla gente divertita la famosa frase: “dolcetto o scherzetto? “. Parè che in Abruzzo questa tradizione fosse già conosciuta e praticata nell’antichità, infatti la gente bisognosa era solita bussare alla porta della gente più abbiente per chiedere l’elemosina portando con sé una zucca dalle sembianze umane e ripetendo la frase: “Cicciotti Cicciotti per l’anima dei morti”. Nelle zone del Molise, popolate da una minoranza slava, erano i bambini a bussare alle case chiedendo dei dolcetti al suono della frase: bumblice bumblice! Sempre in Molise la notte di Tutti i Santi si esponeva sul davanzale della finestra una zucca vuota e illuminata di dentro con lo scopo di impaurire i passanti.

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