Una famiglia abruzzese su 10 vive in povertà: l'impietoso rapporto Istat

In Abruzzo l’10,05% delle famiglie si trova nella povertà assoluta, il che vuol dire che circa 57 mila nuclei familiari sono costretti a rinunce quotidiane per sopravvivere. 

L’incidenza della povertà esplode nei nuclei più numerosi, quelli con cinque o più componenti, e colpisce duramente gli stranieri: più di uno su tre vive in condizioni di povertà assoluta. Tra chi abita in affitto, poi, la situazione è ancora più drammatica: il 24,8% delle famiglie è a rischio povertà, mentre il16% dei meno abbienti, pur avendo una casa di proprietà, è schiacciato dal peso dei mutui.

"L’ultimo rapporto dell'Istat è impietoso e traccia un solco drammatico tra la realtà dei fatti e la propaganda dietro la quale, da sette anni a questa parte, si nasconde la maggioranza di destra che governa la Regione. In un Paese che si vanta di crescere, questi numeri sono una condanna per chi governa – commentano il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Francesco Taglieri e la consigliera Erika Alessandrini – . E' l’ennesima riprova che le scellerate politiche economiche della destra, fatte di tagli, precarietà e disuguaglianze, hanno fallito. Loro che parlavano di diminuire le tasse ma che invece le hanno aumentate, che tagliano sui servizi pubblici come sanità e trasporti, che favoriscono gli investimenti dei privati, che non pensano ad altro se non a fare gli interessi dei propri partiti a discapito di quelli dei cittadini. Le famiglie abruzzesi faticano a mettere insieme il pranzo con la cena. Cosa dirà, la giunta Marsilio, di fronte ai dati oggettivi e inappuntabili dell’Istat?"

“La lista delle sforbiciate operate da quest’amministrazione regionale - continuano i pentastellati - è lunghissima. Ha tagliato drasticamente le risorse destinate alla sanità pubblica, e questo ha comportato che chi ha potuto si è rivolto al privato, chi non ha potuto attendere le liste d’attesa, e non aveva disponibilità economica, ha rinunciato a curarsi. Una condizione indegna. Senza contare il continuo depotenziamento degli ospedali, la cronica assenza di medici, infermieri e oss, oppure anche le difficoltà nel reperimento di determinati medicinali come quelli, in ordine di tempo, per i malati oncologici. E poi, è stata ridotta la spesa per il sostegno abitativo con la cancellazione del contributo straordinario per l’emergenza affitti, cosi come il fondo per le politiche sociali dei Comuni ha subito un calo di oltre il 20%, costringendo molti enti locali a ridimensionare i servizi per anziani e famiglie numerose".

“Il report ci dice che la povertà diminuisce al crescere del titolo di studio, ma come si può parlare di ‘merito’ quando i giovani vengono costretti a emigrare altrove per dare sbocco alle proprie competenze? La precarietà giovanile è diventata una condizione ormai strutturale e anche per un quarantenne, in Abruzzo, la possibilità di nuove occasioni è sempre più limitata.  La verità è che si sta smantellando ogni strumento di riscatto sociale, mentre si finanziano gli "amici" e le festicciole".

"Presenteremo una serie di proposte concrete, pensate per restituire dignità e prospettive alle famiglie e ai giovani, troppo spesso costretti a lasciare la regione per mancanza di opportunità. Quello che vogliamo – concludono Taglieri e Alessandrini – è ricostruire un Abruzzo più giusto, dove nessuno sia costretto a scegliere tra il riscaldarsi e fare la spesa, e dove la dignità del lavoro e della famiglia tornino a essere il cuore della politica regionale".

Sulla stessa scia Daniele Licheri, di Sinistra Italiana: "Sono più poveri i giovani, sono più poveri gli stranieri, sono più povere le famiglie numerose: è un segnale allarmante e scoraggiante, rispetto al termometro del welfare e dell’economia regionale, l’identikit che emerge dal report Istat. In Abruzzo, una famiglia su 10 è costretta a sopravvivere: il 10,5% sta in povertà assoluta. Non è più povero solo chi non lavora, è povero anche chi lavora perché gli stipendi sono troppo bassi, sono fermi al palo da 30 anni e hanno perso potere d’acquisto rispetto al carovita – continua Licheri -. Per questo, Alleanza Verdi e Sinistra ha lanciato la proposta di legge dello SbloccaStipendi, che prevede un adeguamento automatico ogni anno degli stipendi all’inflazione reale. Si deve far fronte all’emergenza sociale del lavoro povero, degli stipendi bassi".  17 ott. 2025

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