Soccorso in valanga, fondamentali i primi 15 minuti. A L'Aquila sulla neve medici e infermieri di tutta Italia
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“Ricerca e stabilizzazione del travolto da valanga” è il corso che si sta svolgendo in Abruzzo, tra L’Aquila e Campo Imperatore, e che termina domani.

L’iniziativa, organizzata dal Soccorso Alpino e Speleologico regionale, è giunta all’undicesima edizione ed è l’unica in Europa dedicata al soccorso in valanga, rivolto esclusivamente a medici e infermieri che arrivano da tutta Italia. 

Molti sono in servizio nelle varie delegazioni regionali del Corpo nazionale del Soccorso Alpino. Mentre tra i relatori spiccano i massimi esperti del settore. Tra questi ci sono Igor Chiambretti, direttore tecnico dell’Aineva, Associazione interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti alla neve e alle valanghe; geologo e professore del Politecnico di Torino, è stato tra i periti nominati dalla Procura di Pescara per la tragedia di Rigopiano.

Presenti anche Giacomo Strapazzon dell’Istituto dell’Eurac, l’Accademia Europea di Bolzano, un innovativo istituto di ricerca e di formazione privato fondato nel 1992 che accoglie ricercatori da tutta l'Europa. C'è anche la nota guida alpina Maurizio Lutzenberger.

Tutti hanno ribadito che non esiste nessun intervento tempo-dipendente, come quello su valanga. Poiché la neve oltre a ostruire le vie respiratorie esercita sul torace una pressione enorme impedendone la dilatazione. Si viene definitivamente immobilizzati, non è più possibile nessun aggiustamento. Non ci si può mettere comodi. Dagli studi sappiamo che tra i travolti completamente sepolti, dopo circa 15 minuti 9 su 10 sono ancora in vita. Allo scadere di questo tempo l’asfissia porta alla morte una persona ogni 5 minuti. Solo chi ha le vie respiratorie libere e dispone di spazio sufficiente a dilatare il torace ha la speranza di sopravvivere oltre i 40 minuti.

Alla luce di ciò si evince l’importanza di tempestività nella ricerca e nel disseppellimento, azioni che devono essere messe in atto immediatamente e solo chi è ben preparato e coordinato ha speranze di riuscire a salvare i propri compagni. 19 febr. 2022

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