Santa Maria Imbaro. Il Negri Sud in vendita per 10 milioni. All'asta anche l'Agrario di Lanciano

Gioielli di famiglia messi in vendita dalla Provincia di Chieti per quasi 20 milioni di euro, tra questi l’intero complesso dell’ex Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro (Ch) che ha come base il valore di 10.729.260 euro.

Scadenza delle offerte alle ore 12 del 28 gennaio.  All'asta anche l’ex Istituto grario di Lanciano, in via Torre Sansone a Lanciano, per un valore di 890 mila euro, edificio e terreni.  L’avviso di procedura aperta per la vendita del patrimonio immobiliare, ufficio diretto dall’ingegnere Giancarlo Moca, è stato approvato dal Consiglio provinciale il 30 dicembre. Grande interesse era stato manifestato nei mesi scorsi per l’acquisto o l’affitto della ciclopica sede Negri Sud da importanti colossi di ricerca nazionale, come la molisana Neuromed di Pozzilli. 

L’ex centro di ricerche biomediche era miseramente fallito sotto il peso di quasi 10 milioni di euro di debiti. All'epoca furono mandati a casa, a più riprese, 200 ricercatori, con gli ultimi licenziamenti avvenuti il 12 maggio 2015 da parte dei commissari liquidatori del tribunale di Chieti. Ora si tenta il rilancio con la vendita e l’arrivo di altre centinaia di ricercatori, dato che per statuto null’altro potrà essere svolto nell’ex Negri Sud. Il complesso immobiliare è di 55 mila metri quadri e dispone di centrali termiche e tecnologiche, laboratori, mensa, cucine, depositi, alloggi direzione e custode, auditorium, biblioteca, magazzino, officine e la foresteria con villette a schiera per gli alloggi dei ricercatori.

"Finora vi erano state solo manifestazioni di interesse che ora si dovranno configurare dalle parole ai fatti - dice Pupillo. Il bando di vendita è importantissimo perché mira a chiudere una ferita che tutti noi abbiamo vissuto con la chiusura del Negri Sud e che adesso può riaprire l’attività di ricerca, capace di dare a quello spazio la funzione originaria che era propulsore di innovazione. Fondamentale anche economicamente potendo influire sugli interessi della  zona. Vi potranno tornare di nuovo a lavorare 150-200 ricercatori e sicuramente ciò è importante. La struttura può essere adibita ad attività di ricerca, assistenza nell’ambito del settore sanitario, studi sugli stili di vita, progetti di salute in genere che fanno parte di uno spazio che ha avuto questa destinazione e che resta uguale. Per noi è grande speranza che venga raccolto da chi in questi mesi ha mostrato interesse e che si deve trasformare in partecipazione al bando".

Walter Berghella

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