È entrata nel vivo l’operazione Piano di rientro alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Obiettivo da raggiungere entro la fine dell’anno, recuperare 20 milioni di euro e contribuire a ridurre il deficit accumulato dalle Asl nell’esercizio 2023, che è di 122 milioni.
E per raggiungere quello che, a sentire le intenzioni dei protagonisti business plan non sembra un miraggio, è nata una alleanza a tre. A stringerla l’Asl Lanciano-Vasto-Chieti, l’Università “d’Annunzio” di Chieti-Pescara e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale.
Essa è stata illustrata oggi nella sede Direzione aziendale, a Chieti, e vi hanno preso parte il direttore generale della Asl2 Abruzzo, Thomas Schael; il rettore Liborio Stuppia e il segretario regionale della Fimmg, Mauro Petrucci.
Con loro anche anche i componenti del Collegio di direzione: Francesco Cipollone, direttore Dipartimento Medicina; Umberto Benedetto, direttore Dipartimento Cuore; Francesco Chiarelli, direttore Dipartimento Materno-Infantile; Domenico Genovesi, direttore Dipartimento Servizi; Liberato Aceto, direttore Dipartimento Chirurgia; Emmanuele Tafuri, direttore Dipartimento Emergenza-Urgenza; Marco Alessandrini, direttore Dipartimento Salute Mentale, e i responsabili delle Aree Distrettuali Raffaele Di Nardo, Renato Lisio e Rosella di Sebastiano.
Cinque le azioni proposte, le stesse enunciate qualche giorno fa (
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"Siamo concentrati sulla buona gestione, tutti, e tutti dalla stessa parte, come dimostra la presenza qui oggi di tutto il collegio di direzione. Le azioni contenute nel Piano sono state condivise, e siamo convinti di aver imboccato un percorso fattibile, che incide sugli sprechi e sull’inappropriatezza, mai sull’assistenza. Entrare nel rapporto tra domanda e offerta non vuol dire tagliare, ma garantire la disponibilità di prestazioni e servizi secondo il bisogno reale delle persone. Abbiamo avviato un percorso virtuoso di ottimizzazione del nostro intero apparato, che per avere successo ha bisogno di coesione. E mai come in questa circostanza il nostro corpo professionale è unito nel perseguire l’obiettivo della copertura del disavanzo che è al tempo stesso occasione per fare una sanità più efficiente".
Un Piano sul quale si è trovato d’accordo il rettore Liborio Stuppia, che guarda lontano, cioè ad una possibile istituzione di Azienda ospedaliera universitaria. "Partecipiamo - ha affermato - muovendoci su due direttrici, a partire dal reclutamento di professionisti, orientato alle necessità assistenziali più che alla ricerca. Avere meno scienziati non significa venir meno a una nostra attività core, ma in questa fase dobbiamo concentrarci sull’assistenza che serve ai nostri reparti. E poi l’acquisto di strumentazioni e tecnologie ci permetterà di offrire ai pazienti terapie personalizzate, somministrate in base al genoma, evitando il ricorso a farmaci inefficaci e contribuendo alla riduzione degli sprechi. Noi difendiamo la sanità pubblica e siamo a servizio della razionalizzazione".
Il patto a tre ha anche spezzato l’isolamento dei medici territoriali, a detta della Fimmg, dalle decisioni che riguardano l’organizzazione sanitaria. Lo ha sottolineato il segretario regionale della sigla sindacale Mauro Petrucci nel suo intervento: "In questa occasione abbiamo avuto la possibilità di un confronto sereno e leale con la Direzione Asl, che ci farà lavorare meglio. È importante che ciascuno faccia la sua parte – ha aggiunto - e sono certo che i colleghi non si sentiranno penalizzati, né sminuiti, perché siamo stati coinvolti e considerati interlocutori. Auspico che la stessa convergenza possa essere trovata in ambito regionale tra maggioranza e opposizione, che in nome della salute devono lavorare insieme sulle prospettive più che sui problemi microeconomici". 18 giu. 2024
FILIPPO MARFISI
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