Coronavirus. Da Bergamo a Lanciano. La solidarietà oltre la vita porta il nome della piccola Iaia
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Il bene si impara. Lei lo ha imparato anni fa, quando, era il 2014, ci fu una grande mobilitazione popolare per permettere alla piccola Ilaria Orlando, da tutti chiamata Iaia, di essere curata all’estero con protocolli innovativi che, pur se efficaci, non sono riusciti a salvarla, tanta era l’aggressività del male. Ma per la mamma, Ida, tanta solidarietà ricevuta non poteva restare confinata in un ricordo, ma doveva farsi cosa viva, feconda, nel nome della sua bambina. 

E così, pur vivendo a Bergamo, flagellata dal Coronavirus, il cuore della famiglia di Ilaria batte per l’Abruzzo, e per Lanciano (Ch) in particolare, città del suo papà, dove lei stessa tornava volentieri per le vacanze. Davanti all’emergenza che sta mettendo a dura prova il sistema sanitario, ha donato 5 mila euro per l'acquisto di un respiratore per ll Covid hospital di Atessa  (Ch) e 2 mila euro per dotare l’ospedale di Lanciano di una Cpap, un apparecchio che eroga aria e aiuta la respirazione. 

La donazione porta il nome della onlus "Il sogno di Iaia" nata all’epoca per sostenere le cure della piccola, che poi i genitori hanno voluto tenere in attività per coltivare il desiderio della loro bimba: dare un aiuto a chi ha bisogno. La piccina è morta agli inizi di giugno 2018, a soli 9 anni, uccisa da un neuroblastoma che l'affliggeva da quando di anni ne aveva tre.

“Ilaria era speciale, generosa - racconta la mamma - così piccola eppure così portata ad accogliere l’altro, specie se fragile. E noi abbiamo voluto tenere vivo il suo sogno, aiutare bambini non molto fortunati come lei. Era sensibile alle necessità degli altri e noi, in questa drammatica circostanza, abbiamo voluto onorare quella volontà prendendo parte attiva alla battaglia per la vita che si sta conducendo nel nostro Paese".

"L’Abruzzo - prosegue - è la nostra terra e vogliamo essere vicini alla Asl della provincia di Chieti che in queste settimane si sta prodigando per costruire una rete che assista al meglio i malati di Coronavirus”. Iaia ne sarebbe felice, lei che quando andava via dall’Abruzzo sentiva di aver fatto un pieno di energia". 

I legami, quelli veri, superano il tempo e le distanze e insegnano che esistere è molto di più di vivere. Quella piccolina, con le sue manine, ora è accanto a un malato di Covid-19, lo accarezza e lo aiuta a respirare.

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