Guerra della sanità. Sindaci contro sindaci in nome di Schael. E a quelli di destra sta stretto il Comitato ristretto (dei sindaci)

Sindaci contro sindaci in nome di Schael, manager Asl Lanciano Vasto Chieti. Il Comitato ristretto dei sindaci (formato dai primi cittadini di Chieti, Vasto, Atessa, Casoli e Ortona) ritiene che l'operato di Schael sia lacunoso, con una sanità che non soddisfa le necessità e la richiesta di servizi della popolazione. 

Nei giorni scorsi il Comitato ha ascoltato le istanze del rettore dell'Università di Chieti-Pescara, Liborio Stuppia, e sette primari, che rappresentano gran parte di quell’ateneo che anima il policlinico Santissima Annunziata di Chieti. I primari sono UMberto Benedetto, Cardiochirurgia; Roberto Buda, Ortopedia; Adelchi Croce, Otorinolaringoiatria; Massimo Caulo, Radiologia; Salvatore Maurizio, Anestesia; Felice Mucilli, Chirurgia generale e Luigi Schips, Urologia. "Professionalità acclarate - rimarca il Comitato - che chiedevano un confronto sulle condizioni gravi dei reparti che loro affrontano ogni giorno. Hanno fatto un quadro drammatico della sanità nella nostra Asl, parlando di "carenza cronica di personale, approvigionamenti effettuati saltuariamente e in modo costantemente incompleto, sedute operatorie insufficienti, sale chirurguiche inadeguate". Per non parlare delle liste di attesa...

“Schael avrebbe dovuto dialogare con i primari, non rifiutare il confronto, facendo così una scelta che è stata sì politica", incalzano il presidente del Comitato, Diego Ferrara e i sindaci membri Francesco Menna, Giulio Borrelli, Massimo Tiberini e Leo Castiglione. 

La replica di Schael in una lettera di risposta a Ferrara: "La correttezza dei rapporti istituzionali e lo scrupoloso rispetto dei ruoli sono da sempre fondamento del mio agire, nel segno della trasparenza e condivisione, come dimostrano i voluminosi dossier che ho sempre prodotto per documentare scelte e azioni intraprese per colmare lacune gravissime dell’assistenza sanitaria in provincia di Chieti, devastata da una “siccità” ultra decennale in termini di tecnologie, investimenti strutturali e risorse umane.
Mai nascosti o ignorati i problemi, mai taciute le difficoltà, sempre dichiarati i margini concreti di intervento, condivisi con la Regione, con l’Università, come dimostra il numero di riunioni della Commissione paritetica, e con i sindaci che hanno avuto sempre massima apertura da parte mia, sia nel contatto diretto che attraverso il Comitato ristretto. Che, però, Francesco Menna ha portato su un percorso che non esito a definire “deviato”, trasformando un organo consultivo dell’Azienda sanitaria, con ruoli chiari e definiti, in un tribunale, dove sfilano testi d’accusa reclutati con il preciso intento di mettere sulla graticola il sottoscritto. 
L’imputato Schael è chiamato a rispondere ai suoi dipendenti e a chiunque abbia qualcosa da rivendicare al cospetto del Comitato dei sindaci? Sono saltate le regole, caro sindaco Ferrara. Immagino anche il disagio che prova Lei stesso, da persona equilibrata e misurata qual è, nel gestire un organismo che travalica competenze, ruolo e buon senso.
E non regge, davvero non regge, il dichiarato intento “di risolvere i problemi”, perché sappiamo bene tutti che non è quella la strada. Non è il processo al direttore che porterà a migliorare l’assistenza in questo territorio. E allora mi chiedo, che senso ha tutto questo? A
Faccio fatica a riconoscere il valore di questo modo di confrontarsi, e credo, che come me, accada anche al Comitato ristretto e ai 104 sindaci che rappresentate, trascinati vostro malgrado in una battaglia strumentale tesa a colpire una Direzione che con le risorse a disposizione e i cocci lasciati dalla pandemia cerca di tenere assieme assistenza e conti in ordine". 

"Non siamo un tribunale, assolutamente, - ribatte il Comitato - ma nemmeno un organo della Dirigenza: siamo un organismo di democrazia che ha semplicemente consentito, democraticamente a queste eccellenze, di esprimere il proprio disagio e il proprio malessere per le condizioni della sanità della nostra provincia. Schael non disponendosi a un pacifico confronto, sperava forse di nascondere la polvere sotto il tappeto... Riteniamo che a fare politica non siano i cinque membri di un organismo che dovrebbe essere di supporto al direttore generale".

Scambi al vetriolo e il centrodestra, che ha scelto e nominato Schael, chiama a raccolta alcuni sindaci e da loro parte la difesa d'ufficio di Schael. Eccoli...

C'è il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, che definisce il Comitato "un organo di propaganda politica contro la Asl 02 e la Regione Abruzzo. Ritengo che il grido d'allarme del direttore vada condiviso poiché per colpa dell'arroganza del centrosinistra, il Comitato non possa essere più ritenuto rappresentativo di tutti i sindaci della nostra provincia. E' necessario il riequilibrio della composizione del Comitato che vede attualmente (cosa mai avvenuta) sindaci tutti espressione del centrosinistra. Mi auguro una presa d'atto da parte di tutti i componenti del comitato, di detta incresciosa situazione, con le conseguenziali dimissioni di tutti, in primis dell'attuale presidente Diego Ferrara". Ma perché un Comitato regolarmente eletto dovrebbe dimettersi? Per compiacere la parte poltica avversa? 

C'è il commissario provinciale di Chieti della Lega, Maurizio Bucci, anche sindaco di Gamberale: "Il Comitato ristretto - afferma - non può essere un tribunale ad uso e consumo di una parte politica. A loro si chiedono le dimissioni in modo da aprire un tavolo di confronto permanente... Gli investimenti sulle strumentazioni che la Asl sta effettuando sono sotto gli occhi di tutti e sicuramente miglioreranno la qualità del servizio, cosi come dimostrano i 4,5 milioni di euro per il rinnovamento tecnologico tra cui due Tac. Invece il sindaco Menna non perde occasione per “utilizzare” il Comitato ristretto dei Sindaci per criticare l’operato del direttore generale...". 

C'è il sindaco di San Salvo, Emanuela De Nicolis: "Sulla sanità si sono sempre accesi gli animi. Siamo consapevoli che è il settore più difficile da gestire e che dovrebbe occuparsi della salute di tutti i cittadini. Andando a memoria la sanità abruzzese, figlia anche dei ripetuti cambi di gestione siano essi di questa o quella parte, ha ricevuto critiche. Il sistema sanitario di questa provincia sta recuperando rispetto alle aziende del resto della regione. A Schael va riconosciuta chiarezza e determinazione. Ci sono state nuove assunzioni, sta investendo anche utilizzando fondi del Pnrr per una sanità più diffusa e vicina agli utenti, nuova diagnostica per avere refertazioni più veloci e complete. Non biasimo la passione politica dei Menna e dei Ferrara, ma ritengo che lo scontro, anche alimentato dalle prossime elezioni politiche, non debba e non possa avvenire sul terreno della salute dei cittadini. Tutti noi vogliamo una buona sanità. Un diritto di tutto sancito dalla Costituzione". 

E così diversi altri sindaci di centrodestra. Per il centrosinistra parla Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico in Abruzzo, secondo cui Schael "ha perso la bussola". "Il nostro - afferma - è un sostegno convinto al Comitato ristretto, che esprime legittimamente e giustamente il disagio profondo della popolazione nei confronti di una sanità mal gestita e per molti versi allo sbando". 

Si difende il sindaco Menna, anche presidente della Provincia di Chieti: "Le assicuro - rimarca in una nota rivolta a Schael - che le istanze, le problematiche e le difficoltà che quotidianamente ricevo dai cittadini e dai medici, sono davvero tante e spesso preoccupanti. Chi mi conosce sa che sulla salute dei cittadini, sul loro diritto a curarsi in loco senza andare chissà dove, ho sempre fatto e chiesto fronte comune! Così ahimé non è! E non certo per colpa mia, o per colpa del presidente del Comitato ristretto dei sindaci, Ferrara, o per colpa degli altri componenti del Comitato. Se mettesse da parte la politica e pensasse a dare ascolto e risposte ai cittadini e ai medici, allora sì che potremo costruire qualcosa di bello e unico sulla e per la sanità". 

E il Comitato ristretto sottolinea la "pronta discesa in campo di quei sindaci e forze politiche che si sono apprestate a difendere a spada tratta il manager nel momento in cui sono venute a galla criticità e magagne, ma non hanno mosso un dito per difendere i propri presidi, dove calano le prestazioni in modo sconcertante, in cui non si assicurano i servizi alla comunità e chi deve curarsi è costretto ad andare fuori. Questa è la condizione della sanità nella nostra provincia e non solo nella provincia di Chieti".  16 lug. 2023

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