Abruzzo. Orsa uccisa da auto, cucciolo rimane a piangere vicino alla madre morta

E' rimasto orfano la vigilia di Natale, dopo che sua madre è morta dopo essere stata travolta da un’automobile.

Così, ora, un orsetto è osservato speciale. E’ spaventato, disorientato, ma potrebbe avere già ereditato da sua madre, insegnamenti utili sui siti di ibernazione. Potrebbe, dunque, avere l’esperienza giusta, per superare l’inverno. 

La macchina era guidata da un 51enne e viaggiava sulla statale 17, nel comune di Castel di Sangro (Ch). L'ncidente è avvenuto a margine della zona a Protezione esterna del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il piccolo ha un anno di vita.

"Grazie al lavoro della Rete di monitoraggio - dicono al Parco - abbiamo ragione di credere che la femmina fosse "stanziale" in quell'area e quindi il cucciolo è a casa sua. Motivo in più, per escludere qualunque soluzione diversa dal letargo in quella zona. E’ un orso, quindi uno degli esseri viventi più intelligenti, che troverà il modo per svernare, se non disturbato. La femmina, col cucciolo, stava ancora in giro, in attesa del letargo perché il meteo le permetteva di farlo: caldo, zero neve e cibo: perché andare a dormire in una tana quando si può ancora godere di sole e cibo? Anche questi sono gli effetti dei cambiamenti climatici".

La morte di mamma orsa, in età riproduttiva e di una specie di cui restano pochi esemplari al mondo, è una perdita grave e si aggiunge alla lunga lista di altri suoi simili, deceduti sulle strade dell'Abruzzo. Dal 2011 al 2019, sono 6 gli orsi ammazzati da automobili, 4 femmine e due maschi. L’associazione Salviamo l’Orso, tramite il presidente Stefano Orlandini, afferma: "Abbiamo visto ben pochi problemi affrontati in modo adeguato, criticità risolte, provvedimenti implementati. Nel nostro piccolo, dal 2013, abbiamo speso circa 40mila euro di nostri fondi per interventi sulla statale 17, sulla Marsicana da Gioia a Opi e da Anversa a Scanno. La Regione non ha impiegato alcuna risorsa".

L'automobilista si è fermato a prestare soccorso. Sul posto i carabinieri della compagnia di Castel di Sangro, quelli forestali, la polizia stradale, esperti del Pnalm e del Parco nazionale della Majella. Il cucciolo di orso, che non è rimasto coinvolto nello schianto, ha vegliato sua madre a lungo, emettendo un pianto di richiamo. La famigliola frequentava i luoghi tra Castel di Sangro e Villa Scontrone. 

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