Rapina in villa. Via dal carcere di Lanciano i romeni arrestati: trasferiti per timore di aggressioni

Trasferiti per "incompatibilità". Nessuno dei romeni arrestati per la rapina compiuta, a Lanciano, il 23 settembre scorso, nella villa dei coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan, si trova più nel carcere di Lanciano. Sono stati tutti dirottati in altre prigioni perché si temeva, a loro carico, ritorsioni e spedizioni punitive da parte di altri detenuti. I fratelli Costantin Aurel e Ion Cusmin Turlica, il loro cugino Aurel Ruset e George Bogdan Ghiviziu, rinchiusi, subito dopo l'arresto, nella casa circondariale frentana di Villa Stanazzo e posti, anche per ragioni di sicurezza, in isolamento, conclusi gli interrogatori, sono stati traslocati nei penitenziari di Rieti, Pescara e Teramo. Per evitare che su di loro venisse esercitata quella giustizia sommaria, quella antica "legge", non scritta, del carcere che punisce chi approfitta di soggetti deboli come bambini e donne. E in questo caso non è stato accettato il fatto di aver tagliato l'orecchio destro a Bazzan. 

 
E' rinchiuso a Teramo anche Alexandru Bogadan Colteanu, ritenuto il più violento del gruppo, catturato a Caserta e poi condotto nel carcere di Castrogno. Ed è stato estradato oggi, in Italia, Marius Adrian Martin, 34 anni, ritenuto la mente della gang, quello che assoldava i connazionali. Appena sceso dall’aereo polizia e carabinieri, insieme, gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Lanciano Massimo Canosa, su richiesta del procuratore capo Mirvana Di Serio, nella quale gli si contestano il concorso in rapina pluriaggravata, sequestro di persona, lesioni gravissime e porto abusivo di arma. Quindi destinazione Rebibbia. Prossimamente sarà spostato, probabilmente a Teramo.
13 novembre 2018
 
Nella foto la villa dove si è consumata la rapina
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