La trattativa Stato-mafia? "Trattative ci sono sempre state. Il potere ha sempre trattato con la magistratura, con le mafie, con tutti. Adesso bisogna capire quanto questa trattativa ha inciso nelle sorti di questo Paese". Così l'ex giudice Giuseppe Di Lello, originario di Villa Santa Maria (Chieti) e che vive da decenni a Palermo, racconta ad Abruzzolive.tv la mafia di ieri e di oggi. Di Lello è stato nel pool antimafia insieme a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. "Di sicuro - osserva Di Lello - dopo le stragi c'è stata una grande risposta dello Stato a livello giudiziario, con la stabilizzazione del 41 bis e con sequestri e confische di beni. Nessuna risposta invece a livello economico, a livello economico è stata una frana. C'è stata la saldatura economica tra potere, imprese, amministrazioni, finanza con le varie mafie: si è creato uno stretto reticolo". Per Di Lello "Le mafie oggi sono molto più ricche, molto più finanziarizzate. Sul piano del contrasto economico non si sta facendo molto per combattere la mafia...Si parla di Expo di Milano e si parla di mafia, si parla del ciclo dei rifiuti e spunta la mafia, si parla di appalti e c'è la mafia. Non c'è all'interno delle amministrazioni locali, all'interno dell'economia e della finanza, delle banche, non c'è vera volontà di contrastare la mafia. Non c'è volontà perché il denaro sporco serve quanto il denaro pulito: c'è la commistione tra denaro sporco e denaro pulito e il denaro sporco in un momento di crisi, come quello attuale, serve moltissimo e quindi vediamo poi che la mafia ha una grande liquidità ed ha la capacità di condizionare pezzi dell'economia di alcune regioni". Intervista a cura di Serena Giannico. Montaggio e riprese Massimiliano Brutti. Ottobre 2013

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