Iscritto al sindacato ed eletto Rsa è stato subito licenziato. Il fatto viene denunciato dalla Fiom Cgil Chieti. Tutto è avvenuto alla Asla Srl di Lama dei Peligni (Ch), specializzata nella realizzazione di impiantistica elettrica e produzione energia alternativa ed erogatrice di prestazioni professionali per conto del sistema elettrico nazionale.  "Ai primi di marzo - spiega in una nota Andrea De Lutis, della Fiom - gran parte dei lavoratori della Asla si sono iscritti al sindacato per essere sempre aggiornati sui lori diritti, su normative e servizi sindacali. Il giorno 14 marzo la Fiom ha inviato all'azienda comunicazione dei nuovi iscritti e ha nominato come rappresentanti sindacali i signori Luigi Nardelli e Toppi, scelti dai loro colleghi. Non è stata fatta alcuna rivendicazione, ma soltanto una comunicazione. Il solo fatto che i lavoratori abbiano deciso di iscriversi alla Fiom - viene evidenziato - è bastato a far partire, dallo stesso 14 marzo, un serie di contestazioni disciplinari all'indirizzo delle due Rsa, per l' esattezza due contestazioni disciplinari ciascuno (quattro totali) in pochi giorni. All'indirizzo di Nardelli addirittura è stata architettata una contestazione tale da irrorare al lavoratore la massima punizione, il licenziamento. Come si dice? 'Colpirne uno per educarne cento'. Parliamo di lavoratori storici, senza recidiva di mancanze disciplinari, specializzati, professionali e fino al 14 marzo punto di riferimento per maestranze ed azienda con l'unica colpa a questo punto, aver deciso di aderire ad una organizzazione sindacale".

"E' ovvio - viene sottolineato - che a seguito di tanto allarmismo ci si insospettisce: perché un' azienda in regola dovrebbe aver timore del sindacato? In altre realtà dello stesso settore regna una sana convivenza, che oltre a facilitare il dialogo ha portato negli anni, attraverso la contrattazione, una crescita in termini di efficienza e offerta, e ad una crescita per i lavoratori che hanno aumentato il potere d' acquisto nonché il benessere. Queste forti prese di posizioni da parte dell' azienda hanno fatto si che iniziassimo ad indagare, e infatti già dalle prime analisi della documentazione in nostro possesso abbiamo notato alcune discrepanze sulle buste paga, cosa che a questo punto ci obbliga nei prossimi giorni ad essere più puntali nelle verifiche. Il nostro obiettivo sarà quello di restituire semplicemente dignità a questi lavoratori".  

"Per Nardelli - dice il sindacato - stiamo raccogliendo tutta la documentazione necessaria e già da una prima analisi il licenziamento sembra una vera e propria forzatura. Il provvedimento è stato impugnato; resteremo in attesa per dare tempo all'azienda di riflettere e tornare sui propri passi; n caso contrario daremo inizio ad un procedimento legale".

17 aprile 2017

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