L'Aquila - "Sulle 22 leggi approvate dal Consiglio regionale abruzzese nel 2015 che prevedono un onere finanziario, il 73 per cento evidenziano molteplici irregolarità, con coperture integralmente trascurate, o ottenute attraverso aumenti apodittici delle entrate, privi di elementi giustificativi, o con quantificazione degli oneri non resa nota nelle relazioni tecniche". Così la Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti, presieduta da Maria Giovanna Giordano, nella delibera approvata lo scorso 16 maggio. 

Nella relazione che sarà inviata alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al ministero dell'Economia e delle Finanze, viene fuori che la maggioranza del presidente Luciano D’Alfonso è andata avanti approvando leggi che non avrebbero potuto nascere a causa delle difficoltà economiche. Tra le leggi che non avrebbero reale copertura ci sono quelle che hanno segnato questa prima fase della legislatura. Quelle ad esempio che hanno rifinanziato a più riprese la Società abruzzese gestione aeroporto (Saga) che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo, che hanno portato a diventare società in house Abruzzo engineering, che hanno erogato oltre due milioni di euro di finanziamenti a pioggia alle varie istituzioni culturali. E problemi di copertura ci sono anche per la contestata legge che ha acceso il mutuo da 100 milioni di euro, la legge di riordino delle Province, e financo il bilancio di previsione 2015-2017. Leggi che non sembrano rispettare l’articolo 81 della Costituzione, secondo cui "ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte". 

Ma non è una novità, dice la Corte dei Conti: "Nel corso del 2015 la Regione Abruzzo - recita la delibera - ha approvato 42 provvedimenti legislativi, di cui 22 recanti disposizioni con contenuto oneroso. L’analisi condotta sulla produzione normativa ha messo in luce ripetute criticità, portando alla conferma, sostanzialmente, di tutti i rilievi mossi con il referto 2014. In altre parole la Regione Abruzzo non ha intrapreso le azioni richieste nell’ottica di apportare miglioramenti al quadro normativo e regolamentare regionale in tema di tutela del principio di copertura delle spese, né ha adottato le misure correttive utili a risolvere gli aspetti problematici applicativi evidenziati nel precedente referto di questa Sezione". Si sottolinea che "nei casi più gravi non sono stati considerati i profili potenzialmente onerosi delle leggi e, conseguentemente, la copertura è stata integralmente trascurata". In altri casi "una quota rilevante di coperture è ottenuta attraverso aumenti apodittici delle entrate privi di elementi giustificativi, oppure mediante variazione in diminuzione di precedenti autorizzazioni di spesa senza alcuna valutazione in merito all’effettiva disponibilità di stanziamenti e alla riducibilità degli stessi". E in effetti le leggi approvate individuano come copertura in molti, troppi casi, gli "oneri di urbanizzazione per il recupero dei sottotetti", i "proventi dei canoni concessioni acque minerali e termali", la "quota del prodotto delle concessioni per la coltivazione degli idrocarburi a favore delle regioni a statuto ordinario". Tutte entrate incerte, solo presunte, osserva la Corte dei Conti, e questo è un "modus operandi che determina uno svilimento dell’obbligo di copertura, dequalificandolo da strumento a presidio degli equilibri di bilancio della Regione a mero artifizio contabile di carattere formale". 

"La Regione bocciata dalla Corte dei Conti, ancora una volta. Approvare leggi senza averne la copertura finanziaria è la prova che la Regione è guidata senza competenza e senza buon senso. Già dallo scorso Consiglio denunciavo che i provvedimenti portati in aula non erano passati nella prima Commissione bilancio per verificarne le coperture. Ed ecco che ancora una volta le parole del M5S trovano riscontro nelle azioni degli organi di controllo come la Corte dei Conti". Così il consigliere Domenico Pettinari (M5S) a fronte della relazione della Corte dei Conti sull'attività legislativa del Consiglio regionale per il 2015. Anomali, secondo i giudici contabili, il 73% delle leggi approvate. "La Corte dei Conti - continua Pettinari - dà una bella scossa a questo Consiglio che dell'annuncio e delle chiacchiere ha fatto la prima arma di propaganda. Approvare leggi, annunciarle e 'venderle' ai cittadini sapendo che non ci sono i soldi per renderle attuative è una gravissima presa in giro per gli abruzzesi che hanno affidato il proprio futuro a questa gente. Per questo - spiega il consigliere 5 stelle - presenterò un'interrogazione nel corso del prossimo Consiglio regionale per chiedere il reale stato delle coperture finanziarie per le leggi approvate nel corso del 2015 . Abbiamo il diritto di sapere quali parole di questa maggioranza resteranno parole e quali saranno fatti". 31 maggio 2016 


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