Pescara, 22 mag. '12 - "È uno scandalo, una vergogna inaudita, un abominio". Così il segretario del Pd Pescara, Stefano Casciano, a proposito del manifesto che campeggia in città con su scritto "Il Pdl mantiene gli impegni - fuori dalle case popolari rom e delinquenti" e che per l'esponente Democrat "rappresenta come nessun'altra immagine saprebbe fare l'abisso politico e sociale in cui siamo caduti. Che gli abusivi debbano essere sfrattati dalle case popolari e i delinquenti debbano andare in galera è certo, ma questo deve avvenire indipendentemente dal colore della loro pelle, dalla loro lingua o dalla loro etnia. Come si possono equiparare indistintamente ogni rom ad un delinquente? Come si può, nella speranza di racimolare qualche voto, cavalcare senza alcun senso critico e senza logica un'onda emotiva-popolare che affonda, fra l'altro, le sue radici in tempi molto lontani. In tempi in cui, allora sì, la politica avrebbe potuto davvero fare qualcosa per non arrivare a questo punto". Si uniscono al coro anche il capogruppo consiliare Moreno Di Pietrantonio, il suo vice Enzo Del Vecchio e Domenico Ronca della Cgil Pescara. "Sono indignato, da pescarese e da italiano, per il razzismo esplicito degli amministratori che ci rappresentano - aggiunge Casciano - E ogni cittadino di buon senso dovrebbe pensarla come me. È troppo semplice, oggi, per non dire criminoso e scorretto, andare alla ricerca di qualcuno da far odiare, qualcuno a cui dare le colpe dei problemi che proprio chi ci governa non è riuscito a risolvere. Non riusciamo a dare ai cittadini la casa popolare che gli spetta? La colpa è di quello con la pelle scura, che ruba e occupa gli alloggi abusivamente. Assolutamente non è del Pdl, o dei nostri amministratori, che evidentemente negli ultimi tre anni non si erano accorti di cosa accadeva nelle periferie. La politica, la buona politica, dovrebbe spegnere certi focolai di violenza e, invece, come fece esattamente Hitler nelle Germania nazista quasi 100 anni fa, si cerca un nemico comune per fare squadra. È la cosa peggiore che in una città che vuole essere europea, la porta dell'Adriatico, potrebbe accadere. E ciò che fa più indignare è che il Presidente Testa, con il capello sempre ben pettinato e la sua auto blu con autista, sorrida sornione di fronte a quel cartellone (anche se, pochi minuti dopo averlo pubblicato, ha eliminato il post). Lui, che stando alle voci di chi gli è vicino sarà il prossimo candidato sindaco di Pescara, cosa sa della cultura rom, delle case popolari di Fontanelle, Rancitelli e Zanni e della delinquenza di Pescara? Magari nel suo programma elettorale proporrà la costruzione del "muro di Rancitelli", chissà… Anche se rischio di essere impopolare, oggi che è troppo facile prendersela per tutto con i rom e non con chi ha permesso che si arrivasse a questa situazione, con chi ha sempre taciuto e ha goduto dei voti di chi, oggi, viene rappresentato come il male assoluto, non posso non posso non denunciare la gravità e il razzismo delle parole di questo manifesto".

Condividi l'Articolo

Articoli correlati