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Lanciano (Ch) -  Una sorta di storia infinita quella del completamento della Fondo Valle Sangro: ne sono convinti sia il senatore Fabrizio Di Stefano che Mauro Febbo, presidente della commissione Vigilanza e consigliere regionale. I due esponenti di Forza Italia spiegano: “Il completamento della Fondovalle Sangro, promesso in più occasioni dal presidente Luciano D’Alfonso, dal giorno dopo il suo insediamento, non trova pace. Viste le prescrizioni dettate dalla Commissione Via (Valutazione impatto ambientale) il 5 luglio scorso, ancora una volta vengono smentiti gli annunci di imminenti appalti e inizio lavori. Praticamente dopo un anno e mezzo siamo ancora al punto di partenza”. I due proseguono e ribattono: “Non è affatto vero che la situazione si è sbloccata con il Via del 5 luglio ma anzi si è complicata visto le richieste - ben 147, neanche numerate - e prescrizioni che ne allungano la tempistica e complicano l'iter, nonché ci si espone a contenziosi amministrativi. Quindi D'Alfonso butta fumo negli occhi mentre la realtà è tutt'altra. Nello specifico – illustrano, documenti alla mano, i due esponenti di Forza Italia – nella nota del 5 luglio scorso da parte del Comitato coordinamento regionale Via si legge come il progetto di variante della statale 652 Fondovalle Sangro del tratto compreso tra la stazione di Gamberale (Ch) e la stazione di Civitaluparella (Ch) è sommario, riduttivo e lacunoso con prescrizioni che rinviano ad altri pareri fondamentali da acquisire dalla stessa Regione. Questo praticamente significa che i tempi per vedere l’opera ultimata si allungano ancora con il serio pericolo di perdere i fondi stanziati, come da decreto 133/2014 che, ricordiamo, dovevano essere cantierabili per il 31 agosto 2015, poi prorogati al 31 ottobre 2015. Come si legge anche nella relazione di verifica di assoggettabilità dove Nicola Dinnella (Anas) sottolinea come ‘risulta quindi urgente procedere all’approvazione per non perdere il finanziamento già concesso con lo Sblocca Italia’. 

 “Di fatto il CRR-Via (Comitato di coordinamento regionale per la Valutazione di impatto ambientale) si esprime con parere favorevole all’esclusione della procedura Via – rilevano Di Stefano e Febbo - ma con pesanti prescrizioni poiché prima dell’approvazione definitiva del progetto esecutivo devono essere redatti e approvati: il Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo, il Piano di monitoraggio ambientale, l’autorizzazione paesaggistica. Inoltre il parere ai sensi del Regio decreto 523/1904 va riacquisito con sostanziali integrazioni di studi idraulici e lo studio di microzonazione sismica (articolo 19 Legge regionale 28/2011) e relativo parere regionale. Pertanto il giudizio di esclusione dalla Via è vuoto e contraddittorio”. 


“Infatti il CCR VIA – sottolineano Febbo e Di Stefano - senza nessuna motivazione si discosta dalle conclusioni della commissione istruttoria ed esprime il giudizio in evidente contraddizione, prestando il fianco a chiunque di poter fare ricorso, indebolendo tutto il percorso amministrativo fin qui svolto e di quello futuro. Ancora più grave è nonostante l’esposizione del CCR VIA ad eventuali ricorsi non si autorizza nulla, visto che dovranno essere approvati da parte della Regione tutti i pareri sopra esposti. Pertanto – concludono Di Stefano Febbo - non si fa nessun passo avanti sulla procedura autorizzativa per poter procedere all’appalto della variante”. 18 lug. '16 

Piergiorgio Di Rocco


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