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Rocca San Giovanni (Ch) - Trecentomila euro: è quanto ha chiesto il Comune di Rocca San Giovanni alla Sasi, società con sede a Lanciano (Ch) e che gestisce il servizio idrico integrato in 92 comuni della provincia di Chieti. E la causa è la Bandiera blu... perduta. Infatti, nel 2015, per la prima volta dopo 11 anni, Rocca non ha ottenuto il vessillo dalla Fee (Foundation for Environmental Education). "Anzi - afferma il sindaco Giovanni Di Rito - prima ci è stato comunicato che avremmo avuto la Bandiera blu e poi, con una mail, la Fee ci ha avvisato che il tanto ambito riconoscimento non ci sarebbe stato assegnato. Bandiera blu sospesa - prosegue - per via del sequestro dei depuratori Sasi". Infatti alcune settimane prima la magistratura aveva apposto i sigilli a 12 impianti di depurazione gestiti dalla Sasi e situati in diversi comuni della zona frentana e della Val di Sangro. Strutture "sott'accusa" per la loro inefficienza e perché malfunzionanti e/o non funzionanti. Una vicenda per cui il presidente della Sasi, Domenico Scutti, è finito sotto processo. Tra i depuratori con i "lucchetti" anche quelli di Rocca, di località Vallevò e Cavalluccio. L'inchiesta giudiziaria ha portato al ripensamento della Fee. "Con un danno d'immagine rilevante - sbotta Di Rito, che si è subito attivato con i legali del Comune -. Chi ha sbagliato paghi". 05 ago. '15
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