Appaiono allarmanti ed inedite le risultanze dello studio idraulico riguardante le zone circostanti il fiume Liri, disposto nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale per il nuovo stabilimento di imbottigliamento delle acque della Sorgente Santa Croce in territorio di Canistro (Aq). I dati emersi dall’analisi svolta da Acque Minerali d’Italia Spa, secondo la Stazione ornitologica abruzzese, farebbero emergere uno scenario del rischio idraulico maggiore rispetto a quello riportato nelle carte ufficiali dell'Autorità di Bacino del Liri-Garigliano, risalenti al 2003, ed usate finora per la pianificazione lungo tutta l'asta fluviale del Liri. 

Infatti, i dati contenuti nella nuova relazione idraulica illustrano come una piena molto limitata, con un tempo di ritorno di soli trent’anni e pertanto, frequente, sarebbe in grado di allagare le vastissime aree a lato del Liri, determinando gravissimi problemi sul piano della sicurezza. La Soa spiega che “secondo questa simulazione tutta l'area occupata dall'attuale stabilimento verrebbe allagata così come altre zone limitrofe”, a differenza del nuovo stabilimento che non sarebbe allagato solo perché rialzato. L’associazione segnala, inoltre, che eventuali esondazioni del fiume non coinvolgerebbero solo le zone direttamente allagate ma, anche quelle poste a valle, dove l’acqua può trovare un’area di sfogo. Tuttavia, nelle mappe ufficiali dell’Autorità di Bacino del Liri-Garigliano appare indicato “solo un minuscolo punto a basso rischio, dall'altro lato del fiume”. 

 Alla questione del rischio idraulico, tuttavia, si aggiunge anche quella relativa alla destinazione urbanistica della zona su cui dovrebbe essere realizzato il nuovo capannone. Infatti, ad oggi, tale area è a destinazione urbanistica "agricola" e pertanto, “prima di procedere con la costruzione dello stabilimento – reclama la Soa – servirebbe l’approvazione di una variante al Piano regolatore generale” con annessa Valutazione ambientale strategica (Vas). “Inoltre una parte consistente del manufatto ricadrebbe in area vincolata a massima tutela (categoria A1) dal Piano Paesistico regionale, dove la costruzione di un capannone industriale è chiaramente incompatibile”. Nell'ambito di una serie di iniziative che il Forum H2O sta portando avanti nell'area, e al fine di garantire la prevenzione dei danni su cose e persone, la Soa ha provveduto ad inviare all’Autorità di Bacino del Liri-Garigliano le osservazioni appena esposte. L’associazione, inoltre, ha esortato l’ente a procedere con la verifica di ulteriori questioni relative alla sicurezza del territorio, connesse sia alla valutazione della sismicità dei luoghi che al rischio smottamenti.
03 marzo 2018

Alessandra Rambaldi

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