In che modo gli alimenti - pesce, formaggio, cioccolata, vino e champagne - possono provocare aritmie cardiache? Quante crisi sono dovute alle nostre cattive abitudini alimentari? Per dare risposte a queste domande, nutrizionisti, cardiologi e tecnologi alimentari si sono ritrovati in congresso a Chieti, all'Università 'd'Annunzio'. Per la prima volta in Italia e in Europa è stato affrontato il tema dei "nutriaritmogeni". Il congresso, promosso dal direttore dell'Unità Operativa di Nutrizione Umana e Clinica del Dipartimento di Scienze Sperimentali e Cliniche dell'Università di Chieti, Nicolantonio D'Orazio, ha fatto da apripista al laboratorio scientifico multidisciplinare sui "nutriaritmogeni", termine, coniato recentemente da D'Orazio e dal suo collaboratore Massimo De Girolamo, che sta ad indicare tutti quei nutrienti che possono provocare aritmie cardiache. 19 mag. '14
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