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Lanciano (Ch) – “Passo o non passo? Posso o non posso?” Il dilemma si materializza, ormai da mesi,  per i cittadini, agli ingressi del centro storico di Lanciano. Varcare le zone a traffico limitato della città è sempre un rebus. Tant'è che le contravvenzioni continuano a fioccare. 
E' vero, la segnaletica è a norma (ma non su tutte le arterie), tuttavia se circa 200 multe contestate dai cittadini lo scorso anno hanno trovato accoglimento dal giudice di pace di Lanciano qualcosa non va. Per leggerla questa benedetta cartellonistica bisogna rallentare e posizionarsi con l’auto in prossimità dell’ingresso, e magari anche fermarsi e scendere dalla macchina, come spesso accade. E decidendo di non varcare la soglia fatidica fare manovre astruse e poco civiche (vedi ad esempio in Via dei Funai – Via Finamore). Retromarcia o macchina di traverso? L’uno e l’altro. Se poi ci si mette pure l’azzardo di un’amministrazione comunale che installa i semafori (con non poche difficoltà di sincronizzazione degli orari di accesso con le telecamere, ex telecamere pardon), semafori installati senza avere l’autorizzazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (nota numero 452 del 1 febbraio scorso pubblicata dalla nostra webtv) allora la situazione è “seria ma non è grave” (Flaiano docet). Il cittadino magari si sarebbe aspettato non provvedimenti di autotutela atti a rimuovere multe “illegittime” (alle quali ha già provveduto il giudice di pace), quantomeno delle scuse: “Scusateci, volevamo aiutare i cittadini con i semafori ma abbiamo sbagliato. Non avevamo l’autorizzazione”. 

Il ministero, nella nota 452, tenuta a lungo blindata in municipio, va soft ma la figuraccia è bestiale: “L'utilizzo all'interno della zona a traffico limitato è improprio e questo ufficio – sottolinea - non ha mai autorizzato il loro impiego". Mettici pure che “le prescrizioni dei segnali semaforici prevalgono su quelle date dalle segnaletica verticale ordinaria", cioè dai cartelli apposti, “pertanto, se la luce verde era accesa anche in orario di vigenza della zona a traffico limitato, i veicoli in accesso non dovrebbero essere sanzionati”. Quante multe sono state comminate non tenendo conto invece di questa norma? 
Tolti i semafori irregolari, vai con la procedura negoziata per l’acquisto di 7 pannelli luminosi indicanti “Varco attivo” o “Varco non attivo”. “In breve saranno installati”, il proclama. E invece sono passati mesi e mesi e nulla si intravede. Che è successo? Un altro, l'ennesimo, pastrocchio legato alla Ztl, che meriterebbe il premio del... guazzabuglio.  La ditta “Sfhera srl” di Brescia, in estate, si aggiudica la gara per l’importo per 12.250 euro. Tutto ok. Evvai che con l’autunno si parte con la Ztl doc. Ma ci sono probabilmente errori a ripetizione: le telecamere e il software dei pannelli a led non si... parlano. Sono incompatibili. Incompatibilità strutturale. Possibile? Ci sono difformità telematiche che il Comune ha notato solo dopo l’aggiudicazione della gara tramite il Mepa (mercato elettronico della Pubblica amministrazione). 

Un erroraccio notato a posteriori, fatto probabilmente da chi ha predisposto il bando. Cioè tu acquisti un’auto a gasolio e la tua pompa di erogazione è a benzina? E' possibile? 
E nel mentre gli uffici dell’avvocatura comunale cercano di dirimere la questione (sono partite le contestazioni di rito) il Comune che fa? Installa i pannelli segnaletici di fine Ztl (vedi foto). Gli operai, infatti, nei giorni scorsi hanno posizionato i pannelli indicanti “Fine Ztl”. Certo è che fa riflettere lo zelo dell’amministrazione comunale nell’indicare dove termina la Ztl, mentre non è ancora chiaro o chiarissimo quali sono le modalità di accesso. Nel dubbio meglio andare a piedi così gli ideologi della “macchina a casa”, quelli che hanno l’odio per le auto a prescindere,  batteranno le mani. E i commercianti continueranno a piangere.
La ditta aggiudicataria della gara dei pannelli verrà scartata per inadeguatezza dei beni offerti. Potrebbe essere scelta la seconda, però. Anche la seconda società arrivata, la Robles & C. , ha lo stesso problema: il sistema Ceyeclops 2.0 delle telecamere non si integra con i pannelli luminosi. E vabbè allora procediamo con la terza... Sì, d’altronde la “Bridge 129 Srl” è la stessa ditta che ha iniziato ad installare telecamere prima dell’amministrazione Pupillo. Quale problema potrebbe sussistere. Uno solo, modestamente rilevante: il prezzo offerto per i pannelli a led è 3 volte di più della ditta aggiudicataria. Come andrà a finire? 19 ottobre 2017

Foto Andrea Franco Colacioppo
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