In comuni come Lanciano (Chieti) ed Atessa (Chieti) sono ormai attivi da molti anni servizi, soprattutto ad opera di privati ed associazioni, che offrono pacchi-viveri ai bisognosi ed una mensa che garantisce quotidianamente un pasto. Si potrebbe organizzare una mensa per le persone meno abbienti anche a Villa Santa Maria (Chieti). Geograficamente la posizione di Villa Santa Maria è strategica in quanto potrebbe fornire un servizio anche a persone e famiglie in difficoltà delle zone vicine, che purtroppo debbono rinunciare a questo servizio per la eccessiva lontananza dai centri che lo organizzano. 
Inoltre a Villa Santa Maria potrebbero esserci un insieme di mezzi che messi insieme potrebbero far funzionare il progetto: gruppi di volontariato, l'istituto alberghiero 'Marchitelli', la Chiesa, le istituzioni comunali e via dicendo. La garanzia di un pasto al giorno sarebbe un grosso aiuto per famiglie e persone sole che attraversano serie difficoltà, si investono importanti risorse per organizzare attività ricreative o altro quando poi non si organizzano servizi come una mensa per i meno abbienti, che sono di vitale necessità. Con questo non voglio dire che non si debbano organizzare attività ludiche o ricreative, ma le istituzioni preposte al benessere dei cittadini dovrebbero portare avanti anche altre iniziative volte a garantire bisogni primari a chi non arriva a fine mese.


Una mensa per i meno abbienti la si può organizzare anche nel nostro comune. Spero di aver offerto uno spunto di riflessione che si traduca in azione e rimango in attesa di interventi e proposte sull'argomento. Sono anche disponibile a collaborare per portare avanti questa iniziativa perché non è più possibile ignorare che una percentuale di giorno in giorno crescente delle famiglie è in difficoltà: non si tratta di entità astratte, ma di persone che abitano e vivono accanto a noi, di persone che conosciamo. E' nostro dovere cercare di aiutare chi non ce la fa in questo difficilissimo momento storico che speriamo di poterci lasciare un giorno alle spalle come un brutto ricordo. Ma finché la crisi non sarà passata, alle persone in difficoltà non servono parole ma fatti concreti. 12 marzo '15


Mauro Carbonetta

Condividi l'Articolo

Articoli correlati