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Pescara - “No Toto in toto”. Giochi di parole tra i partecipanti all'incontro presso il book cafè Primo Moroni di Pescara, per definire le modalità di una mobilitazione “totale” contro il progetto di adeguamento delle autostrade A24 e A 25, della Società Strada dei Parchi S.p.a. e che verrà gestito dall'impresa Toto S.p.a. Per contrastare questa opera, decisa “col pretesto dell'emergenza e della sicurezza” e ritenuta distruttiva per ambienti acquiferi, paesaggio, suolo e qualità della vita, si sono dati appuntamento rappresentanti di partiti, di associazioni e cittadini interessati. In molti a rendersi disponibili a creare una rete per promuovere la campagna contro le varianti Toto: esponenti dei Cinque Stelle, del Partito radicale, di Sel, Rifondazione e per dare a questo movimento nascente un'impronta trasversale alla politica è presente una consigliera del Comune di Spoltore, di centrodestra. Spoltore è interessata dall'attraversamento di un tratto stradale che taglierà in due la città. Anche la Cgil si dice disponibile a sostenere il movimento. Tra le associazioni, presenti il Forum H2O, esponenti dei Cobas, Ambiente e vita, No Elettrodotto Villanova-Gissi, il Collettivo Altrementi, Archeoclub Italia. A testimonianza, anche qui, di una cooperazione che va oltre l'avversione a una singola opera, ma che si propone di mettere a sistema tutte le battaglie che in questi anni hanno coinvolto l'Abruzzo: da Ombrina al terzo traforo del Gran Sasso, dalla difesa dell'acqua alla salvaguardia dell'ambiente, all'opposizione all'elettrodoto Villanova-Gissi.

Il progetto Toto prevede la “messa in sicurezza” di A24 e A25. Il riferimento è ad alcuni tratti considerati particolarmente pericolosi, come quello che parte dal viadotto di Popoli fino ad arrivare al viadotto di Bussi. Oppure il tratto da Pratola Peligna fino a Pescina - “dieci anni di lavoro spendendo 900 milioni” come risulta da un incontro riportato dalla consigliera Laura Marrana tra il Comune di Vittorito, nell'Aquilano, e la ditta Toto. Ma l'obiettivo è anche velocizzare il collegamento Pescara - Roma, costruendo diverse gallerie tra le montagne dell'Abruzzo. È prevista la realizzazione di nove tunnel di lunghezza superiore a un chilometro: sette lungo le autostrade e due nell'Alto Sangro. Il Massiccio del Sirente verrebbe traforato per costruire una galleria di circa 13 chilometri e altre due gallerie 2 e 4 chilometri circa collegate da un viadotto sulle Gole di San Venanzio. I Simbruini verrebbero perforati per quasi 10 chilometri. Tutto questo rievoca i danni provocati alla falda acquifera dal traforo del Gran Sasso (dieci chilometri): abbassata di 6oo metri. La Val Vomano verrebbe attraversata da un'autostrada di 24 chilometri fino a sboccare a Roseto. In Valpescara è prevista una bretella che passerà per il territorio di Spoltore.

L'incontro a Pescara è orientato a stabilire una road map per ottenere, "arrivando prima di loro sul territorio"- sostiene Mariapaola Di Sebastiano del movimento No Elettrodotto - l'abbandono di un progetto che “devasterebbe l'Abruzzo". Parere unanime è sull'inutilità pratica dell'opera: non c'è da assorbire un particolare flusso di traffico verso Roma e la messa in sicurezza dell'attuale tracciato è solo "un pretesto, questa dovrebbe essere affidata a interventi di manutenzione ordinaria”.  “Le due gallerie dell'alto Sangro, sono uno specchietto per le allodole che servirà soltanto per attirare consenso e soddisfare così gli interessi di un privato". L'aspetto sul quale tutti vogliono fissare l'attenzione è proprio questo: non ci sono piani di programmazione pubblica, ma solo l'interesse di una azienda. Le istituzioni sono state coinvolte per fornire un parere tecnico, nella fattispecie attraverso la costituzione, nel maggio 2015, di un gruppo interdipartimentale in seno alla Regione Abruzzo. Il gruppo ha dato parere favorevole unitamente alla Regione Lazio. Si contesta a D'Alfonso, presidente della Regione Abruzzo, un eccessivo sostegno all'impresa Toto “senza trasparenza nei confronti dei cittadini”. Si tratta di un "parere favorevole di massima", dal momento che, per esempio, non sono stati approfonditi tutti gli effetti ambientali che si avranno sul territorio. Aspetti, invece, presi in considerazione dal nascente coordinamento che infatti evidenzia che si intaccheranno decine di falde acquifere presenti nelle montagne - “si bucano montagne piene d'acqua” - con conseguenze, in termini di perdita di risorse idriche, da non sottovalutare. 

Sovrapponendo le mappe dei lavori a quelle regionali che riportano le falde acquifere si vede come queste saranno compromesse dall'invasività del progetto Toto. Si sottolinea anche il fatto che verrà "devastato" il paesaggio che si vede percorrendo l'attuale tratto autostradale fino a Roma. "Nessun turista vedrà più la bellezza del nostro Abruzzo", sostiene Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista. Il movimento cinque stelle con Sara Marcozzi invita a riflettere su quale sia il futuro della regione: "Bisogna valutare la credibilità dei promotori e dell'opera e capire qual è la visione che si ha dell'Abruzzo: questo è un progetto vecchio e non innovativo, ormai esistono macchine elettriche che si ricaricano camminando sull'autostrada". Fanno eco tutti gli altri, d'accordo sul fatto che bisogna impedire questa ulteriore ferita all'Abruzzo, anche "percorrendo strade giuridiche", sottolinea Vincenzo di Nanna del Partito Radicale che continua proponendo di inserire nel nome 'salviamo l'Abruzzo' aggiungendo “da Toto e D'Alfonso?”. Secondo la Cgil è “un progetto insostenibile, non c'è una sola idea che ci faccia considerare accettabile questa opera; c'è bisogno di un altro modello di sviluppo, questo modello è degno degli anni '70, un modello consumistico che propone una autostrada usa e getta”. Marina Febo, consigliera del Comune di Spoltore si dice “indignata per come la cosa è partita e per il fatto che non si vedono interessi pubblici; la zona di Santa Teresa è già problematica dal punto di vista ambientale e della salute: c'è un alto rischio di tumori”. Giulio De Collibus, vice presidente nazionale di Archeoclub Italia giudica il progetto “talmente impattante e spudorato che è impossibile ottenere l'appoggio della popolazione”. Stefano Allavena, delegato Abruzzo per la Lega italiana per la protezione uccelli (Lipu): “Il turismo legato ai parchi e alle aree protette è in forte espansione ed è una risorsa economica importante e se venisse approvato il progetto Toto si perderebbe”. Sel Abruzzo si dice “fermamente contraria al progetto perché inutile e in grado di creare soltanto problemi al territorio e ambientali”. Per Coralba Giannico, Cobas, “si potebbe mettere in sicurezza la linea già esistente, risparmiando”. Renato Di Nicola di Acqua Bene Comune, propone una “lettera aperta per coinvolgere consiglieri regionali e comunali e una manifestazione pubblica  dopo aver sensibilizzato i territori della regione”

Ma ci si sofferma anche a pensare una proposta alternativa: "Non si può dire solo 'no', bisogna dire anche sì ad un Abruzzo alternativo, verificando insieme ai sindaci coinvolti quali possano essere le soluzioni alternative", suggerisce il  segretario regionale del movimento Ambiente e Vita, Patrizio Schiazza. Ci sarebbe la ferrovia, ad esempio, perché non potenziare quella? 
L'ultima decisione è il nome, per ora solo abbozzato, ma che sarà apposto su bandiere, volantini e pagine Facebook del movimento: "No Toto, salviamo l'Abruzzo". 28 luglio 2016


di Davide Colaiocco
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