"In questo momento di difficoltà su più fronti deve essere forte il richiamo all'importanza della cultura". Così presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto a Sulmona (Aq), al teatro Maria Caniglia, al "Convegno internazionale di studi ovidiani. Prospettive per il terzo millennio" promosso in occasione del bimillenario della morte di Publio Ovidio Nasone. Accolto dagli applausi della gente e in particolare dei numerosi bambini delle scolaresche cittadine, il Capo dello Stato è arrivato a Sulmona facendo tappa nel cuore del centro storico con la visita alla statua di Ovidio. 

Con lui, il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso e il sindaco della città Annamaria Casini. Dopo i saluti del sindaco, e del presidente della Regione, sono intervenuti Andrea Giardina, professore ordinario di Storia Romana presso la Scuola Normale di Pisa; Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca e Paolo Fedeli, Presidente del Comitato Scientifico "Ovidio 2017". "La nostra identità si collega alla cultura, solo così si può affrontare il futuro. Questa straordinaria condizione culturale ci rende forti anche su altri fronti, come quello economico e sociale" ha detto Mattarella. Il presidente della Repubblica si è anche intrattenuto con il partigiano Raffaele Di Pietro. 

Con toni affettuosi, lo ha ringraziato per il contributo dato per la libertà. Non era presente il 96enne Gilberto Malvestuto, ultimo ufficiale della Brigata Maiella ancora in vita, che tra i ricordi più cari conserva l'ingresso nella Bologna liberata dai fascisti. Un pensiero è andato anche ai terremotati e al sisma dell'Aquila, del 6 aprile 2009. Il presidente ha poi salutato e stretto mani ed è andato via facendo gli auguri "a Sulmona, all'Abruzzo e al Paese". 06 aprile 2017

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