Più poteri ai sindaci terremotati, "primi attori e non comparse" della ricostruzione post-sisma 2016, e norme che chiariscano la sovrapposizione dei "crateri" tra chi ha subito sia le scosse più recenti sia quelle dell'Aquila del 2009. Queste le richieste dei sindaci al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nel corso della riunione operativa svolta oggi presso la nuova scuola dell'infanzia di Capitignano (L'Aquila) inaugurata dal premier. A raccontare il punto di vista delle fasce tricolori e il primo cittadino di Montereale (L'Aquila), Massimiliano Giorgi. "Abbiamo chiesto una normativa sulla sovrapposizione dei crateri 2009 e 2016, che abbiamo già scritto e inviato alla presidenza del Consiglio - spiega. - Speriamo venga attuata, Gentiloni ha detto che presto uscirà una regolamentazione e per noi è fondamentale, perché ci fa accorciare i tempi per la ricostruzione". 

Seconda richiesta, prosegue, "il ruolo dei sindaci rispetto all'iter amministrativo: abbiamo chiesto di essere attori principali e non comparse del processo di ricostruzione, con maggiori poteri - rivendica Giorgi -. Anche su questo, il premier ha avuto aperture, ci ha chiesto una nota di proposta normativa e la valuteranno". Sull'appello del presidente della Regione e vice commissario, Luciano D'Alfonso, a rinforzare la Protezione civile in questi territori, Gentiloni è "d'accordissimo, anche se non è una questione di numeri, ma di normativa: la Protezione civile deve tornare quella che era prima - sottolinea Giorgi - deve poter dare risposte immediate a prescindere dalla preparazione e competenza, che ci sono: se sul piano normativo non possono dare risposte, perde di significato".

Da parte del governo "l'impegno è totale": ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni parlando alla inaugurazione della scuola dell'infanzia. "Abbiamo bisogno di certezze e la certezza e l'impegno del governo, del Parlamento e delle istituzioni per l'opera di ricostruzione. Quello che colpisce, di quanto accaduto nell'ultimo anno, è la ripetizione dei fenomeni e di fronte a questo è straordinario vedere come comunque ci sia la volontà di ricominciare, di riaprire attività imprenditoriali, di inaugurare scuole, di continuare ad abitare questi luoghi", ha aggiunto il presidente del Consiglio. "Questa speranza - ha aggiunto - è la nostra risorsa fondamentale. Il compito del governo credo sia quello di alimentarla, cercare di incoraggiarla e darle tutti gli strumenti possibili. Lavoreremo nelle prossime settimane, aggiustando quello che c'è da aggiustare", ha concluso.

La visita del presidente del Consiglio era cominciata a Campotosto (Aq), borgo che solo qualche giorno fa è stato al centro di nuove scosse. Il sindaco del centro dell'Aquilano, al confine con il Lazio, Luigi Cannavicci, racconta il sopralluogo del premier: "Abbiamo avuto modo di far vedere direttamente al presidente qual è la situazione disastrosa del paese. La gente di Campotosto ha avvicinato Gentiloni e alcuni anziani lo hanno abbracciato. Una signora si è anche offerta di fargli un caffè. Ma i tempi non lo hanno consentito. Al premier gli abitanti di Campotosto hanno fatto semplicemente notare che mancano luoghi di culto".

Prima del giro in paese, Gentiloni si è recato alla diga di Campotosto. "Qui - riferisce ancora il sindaco - l'amministratore delegato di Enel ha ribadito la sicurezza che c'è in quell'impianto, è un impianto sicuro ma lo sapevamo già da tempo; io sono un ex Enel, gestivo proprio la protezione quindi conosco certe cose. Starace ha ribadito questa sicurezza e, in più, ha fatto un annuncio importante che è quello dell'investimento pluriennale di 70 milioni di euro per potenziare la rete elettrica". Due le richieste sostanziali del primo cittadino a Gentiloni: che la ricostruzione sia sicura e uno sguardo sul futuro. Tutti d'accordo, poi, sull'obiettivo della ricostruzione: "Non possiamo ricostruire case che poi restano vuote". 06 settembre 2017

Ha collaborato Azzurra Caldi

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